Autonomia del materno-infantile di Monfalcone, bocciata la richiesta Pd

Autonomia del materno-infantile di Monfalcone, bocciata la richiesta Pd

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Autonomia del materno-infantile di Monfalcone, bocciata la richiesta Pd

Di S.F. • Pubblicato il 18 Dic 2023
Copertina per Autonomia del materno-infantile di Monfalcone, bocciata la richiesta Pd

Il consigliere dem Moretti si concentra sulla ginecologia e l'ostetricia del San Polo: «Provvedimento sempre contrastato in quanto inutile e dannoso».

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Una proposta a favore della sanità locale da inserire nella Legge di Stabilità 2024 è il tema sollevato dal consigliere regionale del Pd Diego Moretti. Nel corso dell’ultima giornata di Consiglio regionale, quella dedicata al documento finanziario, per la terza volta - dopo il luglio 2022 e lo scorso febbraio - il centrodestra ha respinto l’emendamento attraverso il quale il dem proponeva l’abrogazione dei commi 3 e 4 dell’articolo 29 della legge numero 22 del 2019. Norme che attribuiscono all’ospedale Burlo di Trieste la competenza funzionale sul reparto materno-infantile dell'ospedale di Monfalcone, a favore del quale era stato rivolto un appello unitario ai consiglieri del territorio.

“Un provvedimento che abbiamo sempre contrastato in quanto inutile e dannoso – spiega Moretti - visto che da sempre ostetricia e ginecologia di San Polo hanno collaborato con l’ospedale pediatrico triestino per le prese in carico dei casi più urgenti e gravi. La bocciatura dell’emendamento conferma purtroppo che le chiacchiere dei vari Cisint, Ziberna e dello stesso Calligaris sull’autonomia della sanità isontina stanno a zero. Il tutto va sommato alla drammatica carenza di personale dell’area isontina, alla difficoltà del Crua nel confermare i servizi per il 2024, alla carenza di medici di medicina generale che fa sì che migliaia di cittadini isontini siano oggi senza medico di famiglia”.

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