Gli Autogol per festeggiare 30 anni di Spes, parte la festa in ricreatorio a Grado

Gli Autogol per festeggiare 30 anni di Spes, parte la festa in ricreatorio a Grado

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Gli Autogol per festeggiare 30 anni di Spes, parte la festa in ricreatorio a Grado

Di Redazione • Pubblicato il 20 Set 2024
Copertina per Gli Autogol per festeggiare 30 anni di Spes, parte la festa in ricreatorio a Grado

La festa per i 30 anni del ricreatorio partiranno giovedì 17 ottobre in Auditorium Marin con i tre youtuber, don Paolo: «Chiamati a interrogarci sul ruolo educativo di questo spazio».

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Era il 2 ottobre 1994, quando l’allora arcivescovo padre Antonio Vitale Bommarco benediva la prima pietra del ricreatorio parrocchiale “Spes” che ci si augurava potesse diventare «un eloquente punto di incontro per tutta la Città di Grado, in modo particolare per tutti i giovani che, da tempo, sentivano l’esigenza di un luogo di riferimento e di aggregazione», come recita la pergamena deposta nella prima pietra di cui una
copia è conservata proprio sull'isola. Sono passati trent’anni e, dopo gli ingenti lavori di ristrutturazione, verrà vissuto un evento per celebrare questo importante traguardo che ci si augura diventi un punto di partenza per l’avvenire.

Per l'occasione, è stato ideato un programma dei “festeggiamenti” dal coordinamento del ricreatorio Spes ed è sostenuto dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Tra gli eventi di punta, ci sarà la serata con gli Autogol (nella foto), gruppo di youtuber e speaker radiofonici che dall’esperienza degli oratori lombardi sono arrivati alla ribalta nazionale con le loro imitazioni e parodie sul mondo del calcio. I tre (Michele Negroni, Alessandro Iraci e Alessandro Trolli) saranno ospiti giovedì 17 ottobre alle 20.30 in Auditorium “Biagio Marin”. L'appuntamento si intitola “Dall’oratorio a San Siro”, un’occasione per sorridere e per conoscere la storia di questi tre giovani.

L’ingresso sarà gratuito ma è necessaria la prenotazione, che sarà online sul portale www.chiesagrado.org dal primo ottobre grazie al supporto delle Bricciole d’arte di Cervignano del Friuli. Venerdì 18 ottobre, invece, la mattinata sarà dedicata allo Sporting day, con i ragazzi della scuola secondaria di primo grado che vivranno una giornata di festa e di sport allo Spes. Nelle stesse ore, la Sala “Fain” ospiterà il dono del sangue, in collaborazione con la sezione locale della Fidas Isontina. Alle 18, invece, spazio a “Senza oratorio, poco futuro” con monsignor Nicola Ban, vicario episcopale per la Pastorale, che dialogherà con genitori ed educatori sull’importanza ed attualità dell’oratorio.

L'indomani, in mattinata, Campo Patriarca Elia accoglierà "Corribimbi tra le cube - Edizione 2024" in collaborazione con gli Araldi: la scuola dell’infanzia parrocchiale invita tutti i bambini delle scuole dell’infanzia e primaria di Grado. Nel pomeriggio, in ricreatorio ci sarà “Giochiamo in Spes”, con bambini e ragazzi insieme agli scout e agli animatori del Gresp. Domenica 20 ottobre alle 11.30, infine, nella chiesa di San Crisogono ci sarà la santa messa presieduta da don Matteo Marega, mentre alle 12.30 in ricreatorio la preghiera di ringraziamento con l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli e quindi il pranzo comunitario per tutti.

«Era bello ricordare l’evento di trent’anni fa - spiega monsignor Paolo Nutarelli, parroco dell'isola - non come un ancoraggio al passato ma come occasione per rilanciare l’oratorio oggi. Negli anni, grazie alla passione di sacerdoti e volontari, qui sono state vissute bellissime esperienze (penso al teatro ad esempio, alle attività aggregative, allo strumento straordinario ed educativo dello scoutismo che nel prossimo anno compirà 45 anni di presenza a Grado). Oggi siamo chiamati a interrogarci sul ruolo educativo di questo spazio che deve essere contemporaneamente aggregativo e poi, nel tempo, formativo».

«Mi piace pensare a don Bosco - rimarca - quando ricordava che l’oratorio è casa, Chiesa, scuola e cortile. È cortile perché si gioca, ci si diverte, la noia non deve esistere. È casa perché si sta in famiglia e ci si deve sentire liberi di essere se stessi. È scuola perché si impara a vivere lì, non solo teoricamente ma sul campo. E poi è Chiesa perché è formata da tutti noi, che siamo comunità che cerca di vivere secondo lo stile di Cristo. L’impegno finanziario di questa ristrutturazione per molti è stata una pazzia… ma bisognava investire nello Spes perché abbiamo bisogno di sentirci comunità».

Per don Paolo, «lo Spes è uno strumento per aiutare i bambini a diventare adulti secondo uno stile che per noi, lo ripeto, è quello di Cristo… interiorità, accoglienza, servizio, farsi prossimo etc… Diventato adulto vivrà la sua vita con lo stile che qui avrà imparato… nella speranza che poi ogni adulto sappia mettersi a servizio dei più piccoli. Colgo l’occasione di questi festeggiamenti per ringraziare chi ha creduto in questo progetto lasciando la sua offerta e mi auguro che altre persone e anche istituzioni pubbliche e private possano dare il loro contributo… ne abbiamo bisogno… ma sono certo che la Provvidenza ci aiuterà… La cosa bella di questi mesi? Lo Spes vivo e pieno di allegria».

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