Auto della Rai colpite in Istria, troupe impegnata in servizio sulle foibe

Auto della Rai colpite in Istria, troupe impegnata in servizio sulle foibe

la denuncia

Auto della Rai colpite in Istria, troupe impegnata in servizio sulle foibe

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 17 Gen 2024
Copertina per Auto della Rai colpite in Istria, troupe impegnata in servizio sulle foibe

La troupe della Rai guidata dal giornalista Andrea Romoli stava girando alcune scene in foibe e grotte della zona, quando ha ritrovato le auto danneggiate.

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Erano impegnati nelle riprese di un filmato dedicato alle foibe sul Carso sloveno in Istria centrale, vicino Podpeč, quando al ritorno hanno trovato vandalizzate le proprie auto. La disavventura è capitata a una troupe della Rai guidata dal giornalista di Gorizia Andrea Romoli, accompagnato dagli speleologi Franc Malečkar della Società speleo Dimnice e Maurizio Tavagnutti, del Centro ricerche carsiche "C. Seppenhofer. È accaduto ieri pomeriggio, denunciato dal sindacato Unirai che «condanna questi atti intimidatori e violenti».

«Quel giorno ci siamo calati in due foibe - spiega Romoli, inviato del Tg2 - e nella prima non abbiamo avuto problemi. Poi ci siamo spostati nella seconda, che in realtà era una grotta, dove abbiamo trovato ossa, resti umani, bossoli di proiettile e anche un rosario. Lì era stata messa anche una croce dal governo sloveno ed era stata abbattuta. Abbiamo fermato le riprese e rimessa in piedi». Una sorpresa ancora più amara, però, è stata quando il gruppo è tornato alle proprie auto, colpite ai finestrini e fiancate.

«Dalle Foibe in Istria alle fosse comuni di Bucha - ancora Unirai - è teso un unico filo rosso di sangue, che bisogna ricordare e denunciare perché quegli orrori non si ripetano. Farlo senza paure e reticenze è la maniera migliore per onorare lo straordinario lavoro di ricucitura delle ferite del passato realizzato dalle comunità italiana e slovena al di qua e al di là del confine, per costruire un comune futuro di pace e convivenza. Dalla storica stretta di mano tra il presidente Mattarella e il suo omologo sloveno Pahor davanti alla foiba di Basovizza non si torna indietro».

Concetti ribaditi dallo stesso Romoli: «Ho ricevuto solidarietà anche dalla minoranza slovena in Italia. Le foibe non sono una "piccola" storia italiana ma un’enorme tragedia europea, una mattanza degna di Hitler per numero di morti e unità di tempo. Se le macchine davano fastidio, potevano suonare ed eravamo a 100 metri per spostarle, hanno preso di mira quelle con la scritta Rai sopra. Stiamo facendo un percorso di conciliazione, questa cosa non deve metterla in discussione ma bisogna solo andare avanti. Al massimo è un incidente di percorso. Noi sicuramente andiamo avanti con questo lavoro, sarà importane».

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