I trapper non si presentano ad Aurisina, in 200 alla cerimonia in cimitero

I trapper non si presentano ad Aurisina, in 200 alla cerimonia in cimitero

dopo le polemiche

I trapper non si presentano ad Aurisina, in 200 alla cerimonia in cimitero

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 19 Ago 2022
Copertina per I trapper non si presentano ad Aurisina, in 200 alla cerimonia in cimitero

Il sindaco Gabrovec ha condannato il gesto ma è pronto a incontrare i due giovani. «Il loro è stato uno spettacolo indegno ma si sono dimostrati pentiti».

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Italiani, sloveni, austriaci. In tre lingue, con vari credi e culture che si intrecciano nella storia e nel territorio, si è svolta la cerimonia “riparatrice” al cimitero austroungarico di Aurisina dopo i fatti che, a inizio luglio, avevano dato scandalo a livello nazionale con i due trapper triestini che avevano utilizzato il luogo come cornice per un loro clip video. Gli stessi non si sono presentati alla cerimonia nonostante l’invito. La giornata scelta è stata quella del 18 agosto, genetliaco dell'Imperatore Francesco Giuseppe. 

Presenti numerose associazioni combattentistiche e d’arma, prime fra tutte gli Amici della Croce Nera Austriaca, oltre che i rievocatori del Gruppo Storico Culturale “I Grigioverdi del Carso”. Tanti i consiglieri comunali e il parroco, don Carlo Bolcina, oltre che don Fabio La Gioia e don Boris Čobanov.

Il sindaco, Igor Gabrovec, ha voluto ricordare i numerosi caduti, 1934, che riposano all’interno del camposanto in mezzo al bosco carsico. “Non è importante quanti siano, né importa che divisa indossassero, né il loro ceto sociale, il livello di istruzione, il grado militare. Non importa in che lingua parlavano, da dove venivano, quale era il loro credo religioso. Davanti alla morte si sono ritrovati tutti uguali”.

“Poche settimane fa altri ragazzi, nati e cresciuti un secolo dopo, si sono ritrovati tra queste croci a inscenare uno spettacolo indegno per un cimitero, indegno per un luogo che oltre al rispetto per i morti ci richiama anche al rispetto per la storia e le sofferenze non solo individuali ma anche collettive”, così ancora Gabrovec.

Sottolineando l'assenza dei due ragazzi, il primo cittadino ha ricordato anche come “sono in contatto con loro e si stanno dimostrando, seppur a posteriori, molto dispiaciuti per l’atto di offesa e oltraggio che sembrerebbe abbiano sottovalutato”. Il sindaco ha annunciato che li incontrerà a breve anche se “sia chiaro che qui è stato commesso anche un reato che verrà soppesato con la giusta attenzione dal magistrato incaricato”, però “non siamo qui per condannare quanto per esprimere il nostro rispetto per la memoria e la dignità di quanti qui riposano”.

Canti in italiano e sloveno, curati dalla corale Rainer Maria Rilke e Fantje izpod Grmade, entrambi di Duino Aurisina, hanno fatto da cornice ai vari momenti di riflessione e di preghiera. Durante la cerimonia, però, un piccolo lacerto di muro è crollato, volendo dare quasi un segno alla cerimonia intera: lato prontamente transennato e messo in sicurezza dalla protezione civile locale.

Va ricordato che, dopo la segnalazione dell’esperto Grande Guerra, Roberto Todero, e il primo articolo firmato proprio dal Goriziano, era nata una vera e propria bufera mediatica. Sul caso erano intervenute cariche regionali e nazioni ma anche nazionali, come il generale di divisione Alberto De Cicco, direttore di Onorcaduti, responsabile del sito, che aveva condannato fermamente il gesto. “Quale Commissario generale per le Onoranze ai caduti - riportava la nota - nell’apprendere notizia di filmato circolante su rete internet, esprimo il mio sdegno e la più ferma condanna in merito a quanto accaduto all’interno del cimitero militare austro-ungarico di Aurisina, ove riposano oltre 1.900 caduti della Grande guerra, utilizzato in maniera inappropriata e non autorizzata da parte di due presunti rapper come set per video di loro brano musicale". 

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