Aumenta il doposcuola al Contavalle di Gorizia, ragazzi fino 16 anni

Aumenta il doposcuola al Contavalle di Gorizia, ragazzi fino 16 anni

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Aumenta il doposcuola al Contavalle di Gorizia, ragazzi fino 16 anni

Di Giuseppe Peter Pflanz • Pubblicato il 19 Set 2022
Copertina per Aumenta il doposcuola al Contavalle di Gorizia, ragazzi fino 16 anni

Ampliate le sale e le fasce d'età coinvolte, servizio gratuito. Collaborazione con Ika.

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Riparte il servizio di Nonsolodoposcuola, organizzato dall'associazione La ginestra presso l'ex Istituto Contavalle di via Garzarolli, a Gorizia. Tra le novità illustrate, da quest’anno si prevede il raddoppio delle sedi, coinvolgendo due realtà educative cittadine, ovvero la Fondazione Contavalle e il Centro salesiano San Luigi. In quest’ultimo, è prevista anche la possibilità di poter usufruire del servizio mensa, ad un costo contenuto. Inoltre, è stato deciso anche un ampliamento del servizio, estendendolo fino alla seconda superiore, accogliendo bambini e ragazzi dai nove ai sedici anni d’età.

Si includerà quindi i ragazzi dalla quarta classe della scuola primaria alla seconda superiore. Da quest’anno saranno inoltre presenti, oltre che una psicologa, anche un pedagogista sociale. Saranno accolti quaranta bambini e ragazzi presso la Fondazione Contavalle e altrettanti presso il convitto. Nel tempo, la Fondazione si focalizzerà nell’aiuto ai più piccoli, mentre per i ragazzi delle medie e superiori ci sarà il San Luigi. Le attività comprenderanno aiuto compiti, laboratori creativi, artistici e motori, e si svolgeranno dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 17. La frequenza è gratuita, grazie ai contributi dell’8x100 e della Chiesa Cattolica.

Sostegno anche dal Fondo di beneficenza Intesa San Paolo e dalla Fondazione Carigo. È stata sottoscritta una convenzione tra tre realtà associative e aggregative: l’associazione La Ginestra, che da dieci anni realizza a Gorizia il progetto “Nonsolodoposcuola-L’arte di crescere”, con attività di sostegno allo studio e alla genitorialità; il San Luigi, che conta un’esperienza di più di 100 anni di attività a favore dell’educazione e dell’aggregazione dei ragazzi; e le parrocchie di Gorizia, tradizionalmente luogo di aggregazioni spontanee o organizzate dei giovani e della loro formazione, attraverso la Pastorale giovanile.

L’auspicio di queste ultime è che “l’oratorio sia ancora un ponte aperto per le nuove generazioni.” I responsabili credono “fermamente che, per far fronte alle problematiche legate alla povertà educativa nella fascia che va dai nove ai sedici anni, all'insuccesso e alla dispersione scolastica e al disagio ad esse correlato, ci sia bisogno di creare una "comunità educante" tra tutti gli attori che partecipano al processo di crescita dei ragazzi nei vari contesti sociali: familiare, aggregativo, scolastico”. Il progetto è legato ai bisogni di una fascia d’età che è particolarmente a rischio, perché un percorso fallimentare crea apatia.

Un intervento d’aiuto e di assistenza, quindi, può dare una risposta importante a tutta la città. Per questo, hanno deciso di unire le loro forze e risorse “perché un maggior numero di bambini e ragazzi possano non solo avere un supporto nei compiti, ma attraverso attività collaterali di educazione informale (come laboratori creativi, di teatro, cinematografici) essere sostenuti ed accompagnati nel loro percorso di crescita”. La volontà è anche quella di assecondare quelli che sono i desideri dei ragazzi, tra i quali uno era quello di fare anche educazione motoria.

L’obiettivo del progetto è quello di proporre un prodotto educativo di qualità, anche grazie alle figure professionali: gli educatori (ce ne sarà uno per ogni gruppo di dieci ragazzi, numero che garantisce un supporto adeguato), una psicologa ed un pedagogista sociale (che darà un indirizzo concreto al progetto). A questi si aggiungono i volontari, i ragazzi del polo liceale che negli anni hanno scelto di prestare l'attività dei Percorsi trasversali per l’orientamento, l’ex alternanza scuola-lavoro, presso Nonsolodoposcuola, e i ragazzi volontari del Movimento di volontariato italiano.

I responsabili hanno parlato di una risposta molto strutturata, di una comunità intera che da un aiuto. Oltre ai volontari, altrettanto importanti i docenti delle scuole, con i quali è stato instaurato un rapporto costante di collaborazione e scambio. Prezioso anche il diaologo con le famiglie, con le quali hanno stilato un "patto di corresponsabilità" per coinvolgerle il più possibile nel percorso educativo intrapreso con i ragazzi. Per poter coinvolgere le famiglie di origine straniera è stata avviata una collaborazione con l'associazione Ika (Italia-Kosovo-Albania), che ha contribuito ad abbattere le barriere linguistiche e culturali.

Foto di archivio

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