Attualità, responsabilità e arte dei più giovani: così San Canzian ha ricordato le vittime dell’amianto

Attualità, responsabilità e arte dei più giovani: così San Canzian ha ricordato le vittime dell’amianto

LA COMMEMORAZIONE

Attualità, responsabilità e arte dei più giovani: così San Canzian ha ricordato le vittime dell’amianto

Di Federico De Giovannini • Pubblicato il 27 Apr 2025
Copertina per Attualità, responsabilità e arte dei più giovani: così San Canzian ha ricordato le vittime dell’amianto

Stamattina l’incontro istituzionale e la premiazione del progetto ‘Polvar’ rivolto alle classi terze della scuola media ‘Dante Alighieri’ di Pieris. Ha vinto il disegno di Noemi Cari.

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Si è svolta stamattina, alla vigilia della giornata mondiale, la commemorazione delle vittime dell’amianto da parte del Comune di San Canzian d’Isonzo. Inizio alle ore 11 in piazza Venezia, dinanzi al monumento opera di David Cej che « tangibilmente rappresenta e ricorda il dramma dell’amianto: navi, cantiere, sangue e fibre: così ha esordito il sindaco Claudio Fratta, lodando poi il « lavoro portato avanti dalle istituzioni che a livello locale stanno facendo il possibile per eliminare tutti i residui del pericoloso materiale, cosa che però non accade in tutti gli Stati del mondo, anche in alcuni molto vicini a noi» e sottolineando l'ulteriore dispiacere morale arrecato dalla «scelta politica di assegnare gli indennizzi per le vittime dell’amianto anche a quelle fabbriche, grandi e piccole, che scegliendo di utilizzarlo hanno di fatto causato il problema».

Decisioni che hanno scatenato una piaga in larga parte ancora nascosta, poiché «quante sono le persone morte per amianto di cui non siamo a conoscenza poiché la loro condizione è stata “nascosta” da altre malattie?». Lo ha sottolineato Franco Lenarduzzi, sindaco di Ruda, presente anche lui alla cerimonia. Scelte, quelle di Fincantieri, Ansaldo e altre aziende più piccole del territorio, che non si possono difendere con un semplice “non si sapeva”: «Già nel 1939 il governo nazionalsocialista di Adolf Hitler, dal quale pochi giorni fa abbiamo celebrato l’anniversario di liberazione, riconobbe l’asbestosi come malattia che colpiva gli operai tedeschi», ha citato infatti Lenarduzzi, rimarcando infine che «gli indennizzi devono andare alle persone colpite da questo dramma: se la politica pensa di risarcire le aziende per il danno economico, stiamo sbagliando strada».

Presente anche il prefetto di Gorizia Ester Fedullo, per «esprimere la vicinanza della Prefettura alla comunità» e per puntualizzare la necessità dell’«impegno, anche a livello preventivo, per far sì che nei luoghi di lavoro ci siano le massime condizioni di sicurezza». Delle «responsabilità oggettive» delle aziende per «l’uso criminale dell’amianto» ma anche da parte delle «istituzioni preposte a controllare» che però non hanno fatto il loro dovere ha parlato anche Davide Bottegaro, presidente dell’associazione “Amianto Mai Più”. «A noi ora – ha aggiunto Bottegaro - resta la responsabilità di continuare a vegliare, poiché ci sono sostituti dell’amianto non del tutto innocui: è necessario che le istituzioni e i soggetti responsabili continuino a fare la propria parte».

L’atto commemorativo è proseguito con la deposizione di un mazzo di fiori dinanzi al monumento da parte di Nevia Pacor, cittadina di San Canzian rimasta vedova proprio a causa delle subdole fibre invisibili. Spazio poi alla presentazione e alle premiazioni del progetto “Polvar”, un’iniziativa che come spiegato dal giornalista Roberto Covaz è nata «per coinvolgere le giovani generazioni nel trasformare la memoria in storia attuale e collettiva». Si tratta di un concorso di disegno a cui hanno partecipato tutte le classi terze della scuola secondaria “Dante Alighieri” di Pieris: un percorso innanzitutto divulgativo (a gennaio gli alunni hanno partecipato a un incontro di sensibilizzazione sul tema) e poi personale, poiché l'analisi del tema in molti casi ha toccato aneddoti e storie di famiglia legate al dramma dell'amianto.

Guidati dalla professoressa d’arte Rosella Virgin, oltre sessanta studenti e studentesse hanno realizzato un’illustrazione a ciascuno, «restituendo a livello artistico la vasta gamma di impressioni lasciate in loro da questo difficile soggetto e nemico subdolo». Ragazzi e ragazze hanno così dato vita sia a rappresentazioni più astratte e simboliche che a ritratti del lato più crudo e tragico della malattia e dei suoi effetti sul corpo, passando per immagini ricorrenti quali elmetti, navi e strutture di cantiere che incombono grigie e minacciose davanti agli occhi di chi guarda. Tutti i disegni dei partecipanti sono stati esposti in mattinata presso la sede della commemorazione; come palio per il vincitore, il concorso prevede un contributo di 250 euro spendibili in libreria.

La giuria (composta dallo stesso Covaz, dalla poetessa Marilisa Trevisan, dai consiglieri comunali Claudio Pin e Franco Malaroda, dallo scultore Cej e dalla signora Pacor) ha decretato infine vincitrice l’opera di Noemi Cari, della classe terza C. Un cuore ferito e fasciato, lenito dalle onde del mare fra le quali si intravede una nave all’orizzonte e sormontato dall’immancabile elmetto da lavoro di ogni operaio: un simbolo del sentimento coloro che, fieri del loro operato, si sono poi trovati “traditi” da quella “polvere” che ogni giorno, purtroppo, hanno dovuto inalare. Il disegno di Noemi verrà prossimamente preso a modello per la realizzazione di una targa di ceramica, la quale verrà appesa all’ingresso dei quattro cimiteri comunali (Pieris, San Canzian, Begliano e Isola Morosini) sia per ricordare il fatto che vi riposano molte persone che dell'amianto furono vittime che per rappresentare un "memento" riguardo alla sicurezza sul lavoro.   

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