Attimi di tensione in carcere a Gorizia, detenuto aggredisce due poliziotti

Attimi di tensione in carcere a Gorizia, detenuto aggredisce due poliziotti

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Attimi di tensione in carcere a Gorizia, detenuto aggredisce due poliziotti

Di Redazione • Pubblicato il 29 Feb 2024
Copertina per Attimi di tensione in carcere a Gorizia, detenuto aggredisce due poliziotti

Due agenti hanno riportato prognosi dai 3 ai 5 giorni, un terzo è rimasto illeso. La denuncia della Uilpa: «Carcere risulta essere di fatto allo sbando».

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Avrebbe perso il controllo, rendendosi protagonista di un'aggressione ai danni degli agenti di polizia penitenziaria presenti. Il fatto denunciato dalla Uil regionale è accaduto ieri, mercoledì 28 febbraio, nel carcere di Gorizia. La sigla sindacala parla di «due colleghi (un sovrintendente e un assistente) con prognosi dai 3 ai 5 giorni ed un terzo collega, fortunamente, non ha riportato lesioni». Il tutto è iniziato intorno le 17 circa, quando il detenuto - un uomo originario del Maghreb - ha dato in escandescenza all’interno della sala della socialità.

Subito è scattato l'intervento delle guardie, costrette a usare la forza fisica per placare il detenuto in questione e riportalo nella sua camera detentiva, sita al piano terra e a due piani di differenza con quello della socialità. «Tuttavia - prosegue la nota - nel svolgere questa operazione, i colleghi si sono ritrovati coinvolti in un ulteriore evento critico. Ossia nel scendere dalle scale per portare il detenuto in cella, i detenuti del piano inferiore si sono scagliati contro il cancello della sezione che porta alla scale». L'uomo che era stato bloccato, spiegano dalla Uil, doveva rimanere a distanza da quest'altri.

«Fortunatamente il collega addetto a quel piano è riuscito ad intervenire - prosegue la ricostruzione - ostacolando il tentativo di passaggio dei detenuti verso l’uscita della sezione, senza aver riportato danni seri. Una volta entrato nella sua cella, il detenuto in oggetto ha continuato a dare in escandescenza, autolesionandosi e distrugendo la sua camera detentiva. Si rende noto che lo stesso detenuto risulta già da diverso tempo noto per i suoi comportamenti non favorevoli al trattamento penitenziario, con a carico varie sanzioni disciplinari». Dopo questa narrazione, la sigla ha espresso solidarietà al collega e posto alcune riflessioni.


Il segretario regionale della Uilpa, Alessandro Penna, infatti ha rilevato che «su un organico di 42 unità in servizio alla Polizia penitenziaria alla Casa circondariale di Gorizia, tre stanno partecipando al corso per passaggio di ruolo, quattro sono distaccati per vari motivi, due assenti per lungo periodo, inoltre sono stati aggiunti altri posti di servizio. In pratica risulta in forza quasi un quarto del Personale rispetto alla pianta organica. È la situazione illustrata al prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi, dai rappresentanti sindacali di Polizia Penitenziaria. Una crisi di organico, continua, per la quale si chiede all’istituzione e all’amministrazione penitenziaria di intervenire subito attraverso
l’assegnazione di nuovo personale».

I sindacati hanno evidenziato così le articolate criticità nel sito di via Barzellini, con posti di servizio scoperti ed accorpati e facendo presente che i corsi rivolti alla popolazione detenuta si svolgono fino alle 18. Durante il fatto denunciato, per esempio, c'erano ancora degli insegnanti all'interno delle aule a poca distanza dall'uomo in escandescenza. Tutto ciò rende «difficile gestire la popolazione detenuta e i termini di rieducazione e trattamento all’interno dell’Istituto, garantire i livello minimi di sicurezza e che sottopongono il personale di polizia penitenziaria a turni massacranti, un numero di ore di straordinario eccessivo e in molti casi anche a non usufruire del riposo settimanale».

Il sindacato rileva che il carcere goriziano «risulta essere di fatto allo sbando, a causa delle carenze che aumentano constantemente e che le stesse non vengono sostituite». Una situazione che diventa «“specchio” di uno scenario non più sopportabile, in grado di alimentare sconforto e soprattutto forti rischi per il mantenimento dell’ordine, della disciplina e della sicurezza all’interno dell’istituto e alla città stessa, per non parlare dei diritti insopprimibili dell’intera categoria dei poliziotti penitenziari». Penna rileva poi «come il distacco di cinque agenti da Padova a Gorizia, con decreto approvato il 21 giugno coeso dall’amministrazione penitenziaria, in quanto temporaneo (per due mesi), non risolve le criticità dell’istituto isontino».

«L’aggressione avvenuta nella circondariale di Gorizia dimostra come servire la cittadinanza, la Costituzione e la legge oggi richieda un prezzo talvolta sempre crescente agli uomini e donne che vestono il basco azzurro. Un prezzo che, se da una parte la Polizia Penitenziaria è disposta a pagare pur di assolvere con coscienza e correttezza le proprie mansioni, dall’altra richiede che la società si interroghi sugli strumenti –scarni ed a volte inadeguati- che sono messi a disposizione delle forze dell’ordine. Pertanto, non si può che far un appello alla società tutta affinché si possano dotare gli uomini e donne in divisa degli strumenti necessari per salvaguardare la sicurezza dell’istituto penitenziario» conclude la nota.

Foto d'archivio

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