romans d'isonzo
Attila il nemâl sfondrât, la commedia in friulano sulle sue leggende a Casa Versa
C’è un Friuli ancora intriso di Attila, riportato alla luce dal testo di Giorgio Monte. Il suo spettacolo a Casa Versa giovedì 22 agosto alle 20.45.
Giovedì 22 agosto alle 20.45 andrà in scena lo spettacolo teatrale in lingua friulana ‘Atile, il ‘nemâl sfondrât – dut chel che un furlan al à di savê di Atile di la A fin ta la E‘, affidato alle qualità istrioniche dell’attore nonché autore Giorgio Monte. Lo spettacolo di narrazione, con immagini e musiche, racchiude in sé la forza del divertimento unita alla valorizzazione delle lingue minoritarie. Il tutto sarà nella corte della locanda Casa Versa 1834, in comune di Romans d'Isonzo. Ingresso libero.
Ma perché uno spettacolo divertente su Attila e per di più in friulano? Perché c’è un Friuli ancora intriso di Attila. Perché Attila era feroce in modo esagerato e l’esagerazione muove al riso. Certo nel IV secolo in Friuli ridevano poco tra l’esercito di Attila che marciava attraverso il passo di Monte Croce Carnico seguito da un intero popolo, l’assedio di Aquileia nel 452 e il fuggire degli abitanti nelle lagune…
Attila ha prodotto nella nostra regione miti e leggende. Ad esempio la leggenda del colle su cui sorge il Castello di Udine o quella della roccia di Arareit a Piano d’Arta, dove pare sia stato scolpito il suo viso in cento giorni da dieci scalpellini del suo seguito. E numerose domande: il tesoro di Attila dov’è? A Marano? A Ronchis?
Nella scrittura dello spettacolo Giorgio Monte parte da "Atile, ‘nemâl sfondrât cui voi par trè" di Pieri Pičul nel volume "Storie dal popul furlan: una bestia abominevole con gli occhi torti". Ma ‘abominevole’ non basta per tradurre sfondrât: c’è qualcosa di più in sfondrât. Una sfumatura umoristica, un superlativo assoluto ‘esagerato’. Comunque sia, tragica o comica, la sua ferocia è una ferocia esemplare che s’imprime nella memoria. Il testo teatrale ha vinto il Premio Candoni.
Nella foto: "Attila" di Eugène Delacroix
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