La Stüa vince la puntata di 4 Ristoranti a Gorizia, il giudizio di chef Borghese

La Stüa vince la puntata di 4 Ristoranti a Gorizia, il giudizio di chef Borghese

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La Stüa vince la puntata di 4 Ristoranti a Gorizia, il giudizio di chef Borghese

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 22 Gen 2024
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Lo chef ha condotto il pubblico nazionale nella gustosa esplorazione della cucina locale, dando particolare spazio alle ricette del gulasch.

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Ha vinto Stefano Comelli, titolare di Atmosfere “La Stüa”, la tanto attesa tappa goriziana del programma “4 Ristoranti”, andata in onda ieri, in prima serata sul canale Sky Uno. Quello trasmesso ieri e condotto dal celebre cuoco Alessandro Borghese è stato un vero e proprio viaggio nella cultura enogastronomica mitteleuropea, parte essenziale del patrimonio goriziano. Nei prossimi mesi, la puntata sarà trasmessa in chiaro anche su Tv 8.

Al ritmo della Marcia di Radetzky, lo chef ha così condotto il pubblico nazionale nella gustosa esplorazione della cucina locale, dove a dominare incontrastato è stato senz’ombra di dubbio “sua maestà” il gulasch: il piatto “special” della puntata, declinato nelle diverse, seppure tutte autentiche, interpretazioni dei quattro ristoratori concorrenti.

I concorrenti
A contendersi il titolo di “miglior ristorante di Gorizia e i suoi confini” – almeno secondo la star televisiva – c’erano, oltre a Comelli, anche Mauro Dean, Michela Fabbro e Antonella Marcolini, titolari rispettivamente de La Kantinetta, Rosenbar e Al Piròn. In palio, però, non c’era solo la gloria mediatica, ma anche un assegno da 5mila euro e una polizza di Generali per assicurare il ristorante in caso di imprevisti.

Il format dello show prevede che sia ogni imprenditore ad assegnare un giudizio agli altri, da 1 a 10, per ciascuna delle quattro categorie da votare: la location, il menù, il servizio e il conto. La somma dei voti forma una classifica temporanea che poi potrà essere confermata o ribaltata dal giudizio ponderante del conduttore, svelato solo al termine della serata.

Ma la cosa che probabilmente rende il programma più accattivante, è che ogni valutazione viene espressa al termine della consumazione del pasto in ciascuno dei locali in gioco. Mentre il cuoco è in cucina a preparare, gli altri sono in sala a commentare la qualità del suo lavoro. È facile intuire, quindi, la severità dei commensali, che, se da una parte cercheranno di sembrare il più neutrali possibile, dall’altra non potranno non cedere, per pura strategia, alla tentazione di un’eccessiva puntigliosità.

Il menù
Il gruppo di commensali ha così potuto degustare una serie di menù molto simili tra loro, composti da grandi classici della cucina locale, come la jota, il cestino di frico croccante, il toc in braide con salame all’aceto o il maialino di corte alle erbe aromatiche con il tortino di patate in tecia. Tra le varie pietanze, Borghese, ha così potuto scoprire contorni come i chifeletti, cioè gli gnocchi di patate fritti a ferro di cavallo tipici della cucina austro-ungarica e noti anche come kipferl, o il boreto alla graisana, il brodo di pesce tipico della laguna di Grado.

Tuttavia, pur mantenendo una forte caratterizzazione locale, ogni locale ha saputo esprimere una propria personalità, a dimostrazione della grande varietà di esperienze enogastronomiche offerte da questo territorio. Per esempio, notevole è risultato il contrasto tra l’ambiente rustico della Kantinetta, e la raffinata ricercatezza retrò del Rosenbar, dove il pesce fa certamente da padrone. Due stili che a loro volta differiscono molto rispetto all’atmosfera fatata del Piròn e all’ambientazione marcatamente tirolese della Stüa, la cui cucina ruota soprattutto intorno alla ricercata selezione di carni alla griglia.

La classifica
Dopo una quarantina di minuti, tutti da leccarsi i baffi, è infine arrivato il momento del “Confronto”, durante il quale è stata svelata la classifica. I protagonisti della serata si sono così ritrovati attorno a un tavolo in una delle sale di Villa Coronini per la resa dei conti. Si scopre quindi la prima classifica temporanea, composta solo dai voti dei quattro ristoratori, che ha visto Comelli piazzarsi in testa con 92 punti e, a seguire, Marcolini (89 punti), Fabbro (79) e Dean (67).

Il giudizio di Borghese, infine, è stato svelato – in un tripudio di coriandoli e bottiglie di spumante – direttamente davanti al locale di Comelli, in Piazza Sant’Antonio, e ha sostanzialmente confermato la precedente classifica: Comelli (131 punti), Marcolini (122), Fabbro (114), Dean (94).

Quest’ultimo, però, oltre a conquistare il premio “simpatia”, è riuscito anche a ottenere il riconoscimento per il miglior gulash tra quelli proposti. «Di tutti gli special che ho mangiato – il commento del conduttore rivolto al cuoco della Kantinetta – il tuo è quello che mi è piaciuto di più, perché mi ricorda quello che mangiavo da piccolo, con il sapore e il senso di spezie che secondo me dovrebbe avere un goulash».

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