Le assunzioni
Asugi assume medici per fronteggiare l'epidemia, nuovi professionisti per Gorizia e Monfalcone
Previsti 11 nuovi arrivi a Gorizia per il Dipartimento di prevenzione, operatori anche per il territorio.
Con gli ultimi decreti approvati in queste due settimane, L’Azienda sanitaria universitaria Giuliano-Isontina (Asugi) continua ad implementare nuove risorse da dedicare ai comparti in emergenza epidemiologica per straordinaria e urgente necessità. Gli interventi prevedono l’acquisizione di nuovo personale sia in ambito isontino che giuliano.
Si prevede l’assunzione di ulteriori professionisti. A Gorizia arriveranno così 12 nuovi professionisti, di cui 11 presso il Dipartimento di prevenzione di Gorizia (con incarico di lavoro autonomo) e un specialista alla Chirurgia Generale (collaborazione coordinata e continuativa). Per il Distretto Alto Isontino prevista un’ulteriore assunzione (con incarico di lavoro autonomo).
Nel Basso Isontino di Monfalcone, invece, arriveranno due nuovi medici (con incarico di lavoro autonomo). Per quanto riguarda le altre specialità dell'Azienda, si segnala l’arrivo di un medico presso Pneumologia (con incarico di lavoro autonomo) e un altro in Anestesia e rianimazione.
Sempre per fronteggiare l’emergenza pandemica, verranno inseriti anche 36 operatori socio-sanitario, un dirigente medico di Medicina interna per Malattie infettive, quattro dirigenti per la Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza da assegnare al Pronto soccorso e Medicina d’urgenza.
ASUGI, inoltre, segnala inoltre che sono modificate le date di scadenza contrattuale per sei professionisti rispetto al decreto precedente, che anziché terminare il 31 dicembre proseguiranno “per la durata di sei mesi a decorrere dalla data indicata nel contratto individuale”. Prorogati anche due rapporti di lavoro a tempo determinato per tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. Assunto anche un consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose.
Sul fronte del nosocomio goriziano, il sindaco Rodolfo Ziberna ha voluto rispondere a chi sostiene che i suoi servizi sono stati spogliati per far fronte alla gestione dei casi covid: "Nella prima ondata - ha spiegato in un video - avevamo chiesto all'assessore regionale alla sanità Riccardi che, una volta finita l'emergenza, l'ospedale tornasse alle attività che svolgeva prima. Gorizia è stata chiamata nuovamente in trincea e ha risposto positivamente con orgoglio. Non c'è un reparto di terapia intensiva, che invece è a Trieste. Abbiamo chiesto nuovamente garanzie a Riccardi e all'Azienda sanitaria che, dopo questo nuovo picco, tutto torni come prima".
"Ci hanno formalizzato la garanzia che sarà così - prosegue il primo cittadino -. C'è qualcuno, però, che per tornaconto personale gode nel gridare allarme ingiustificato nei cittadini. Il nostro ospedale è un'eccellenza, basta gettare fango su una struttura come questa. Dobbiamo solo che ringraziare medici, operatori e tecnici che ci lavorano ogni giorno".