Le associazioni si mobilitano sul Fondo amianto, da tutta Italia a Monfalcone

Le associazioni si mobilitano sul Fondo amianto, da tutta Italia a Monfalcone

LE AZIONI

Le associazioni si mobilitano sul Fondo amianto, da tutta Italia a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 19 Apr 2024
Copertina per Le associazioni si mobilitano sul Fondo amianto, da tutta Italia a Monfalcone

Lunedì in Palazzetto Veneto un'assemblea per chiedere il corretto utilizzo delle risorse pubbliche. Bullian e Moretti: «Parlamentari lavorino ai correttivi».

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Le associazioni territoriali e nazionali che tutelano i familiari delle vittime dell’amianto si riuniranno lunedì 22 aprile a Monfalcone alle ore 10, al Palazzetto Veneto di via Sant’Ambrogio, per chiedere pubblicamente il rispetto delle vittime della fibra killer. Nello specifico, l’iniziativa chiederà che sia ristabilito il corretto utilizzo delle risorse pubbliche da destinare unicamente a favore delle persone che si sono ammalate a causa dell'azione silente del minerale.

«Il governo ha stanziato 80 milioni distribuiti parimenti per quattro anni tra il 2023 e il 2026 a favore delle vittime dell’amianto dei cantieri e ugualmente a sostegno delle società pubbliche partecipate equiparando i diritti delle vittime alle colpe delle società che hanno causato quelle vittime» scrivono congiuntamente Diego Dotto e Claudio Ceron a nome delle associazioni proponenti dell’incontro.

«Come si può rilevare dalle richieste avanzate per il 2023 – continuano gli esponenti - una sola azienda, la Fincantieri, ha chiesto l’accesso ai 20 milioni disponibili per il 2023 per pagare, per le sue 158 vittime dell’amianto, gli indennizzi a cui è stata condannata in diversi processi penali e civili, alcuni terminati anche con sentenze di Cassazione per omicidio colposo». Nell’incontro di lunedì, le realtà proponenti illustreranno le iniziative attraverso le quali chiederanno di modificare le decisioni del Governo.

Le richieste
«Innanzitutto – spiegano sempre Ceron e Deotto - una delegazione delle associazioni sarà presente il giorno successivo, martedì 23 aprile, a Trieste, davanti alla sede dove si riunisce l’assemblea degli azionisti di Fincantieri per l’approvazione del bilancio aziendale del 2023». I rappresentanti formalizzeranno la richiesta all’azienda e ai suoi azionisti, «in primis al Ministero dell’Economia, proporremo di devolvere i 20 milioni del 2023 alla ricerca per la cura del mesotelioma e ai centri specialistici ospedalieri di ricovero dei malati di patologie asbesto correlate».

«Le procedure amministrative sono in fase di completamento e non si intravedono altre possibilità di rimedio ad un provvedimento fuori da ogni logica di giustizia e di buon senso. Mentre per i 60 milioni rimanenti per gli anni 2024, 2025 e 2026 si chiederà al governo e al Parlamento di trasferire queste risorse al vero Fondo per le vittime dell’amianto, quello della legge 244 del 2007». «Le tante vittime e i malati di patologie asbesto correlate della cantieristica navale, sia dipendenti diretti che lavoratori degli appalti e anche i familiari dei lavoratori, «meritano di essere riscattati e di avere una speranza di cura dal terribile male del mesotelioma».

«Fincantieri impegnando per la ricerca della cura del mesotelioma i 20 milioni elargiti erroneamente dal Governo – spiegano i due presidenti - può concretamente riscattare almeno in parte le gravi responsabilità per essere stata una delle aziende, che ha provocato più morti di lavoro per l’amianto in rapporto ai lavoratori occupati sommando le vittime dirette, i dipendenti delle aziende degli appalti e tutti i familiari di questi lavoratori. Al Governo, chiederemo di trasferire al Fondo per le vittime dell’amianto della legge 244/2007 i restanti 60 milioni degli anni 2024, 2025 e 2026, rafforzando questo Fondo sul modello di quello francese che indennizza tutte le vittime dell’amianto».

Le realtà coinvolte
Le associazioni che hanno confermato la loro adesione per l’incontro di lunedì sono: Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori LILT, sezione Isontina; l’Associazione Esposti Amianto AEA, sezione regione FVG; l’Associazione Esposti Amianto AEA, sezione di Monfalcone; European Asbestos Risks Association EARA di Trieste; Associazione Ubaldo Spanghero; Associazione Italiana Esposti Amianto AIEA di Roma; il Comitato Permanente Amianto Ambiente di Messina; l’Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiana di Broni (Pavia); l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro ANMIL di Gorizia; il Gruppo Aiuto Mesotelioma di Lecco; l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro ANMIL di Ferrara; Radio ANMIL Network e l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro ANMIL, Trieste.

Bullian e Moretti
E sulla richiesta di intervento modificativo sul Fondo, sono intervenuti anche i consiglieri regionali Enrico Bullian Patto per l’Autonomia-Civica Fvg e Diego Moretti del Pd che sul tema hanno scritto una lettera ai parlamentari eletti dalla nostra regione e ai presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato: «Come anticipato, ora coinvolgiamo i parlamentari eletti nella circoscrizione Fvg e i presidenti dei Gruppi di Camera e Senato, con l’intenzione di proporre profondi correttivi ai provvedimenti statali relativi al nuovo Fondo per le Vittime dell’Amianto».

«Dopo quello che consideriamo un cortocircuito clamoroso - ancora gli esponenti di minoranza - un’aberrazione giuridica e uno scandalo politico, cioè che a beneficiare del Fondo possano essere anche le aziende ritenute penalmente responsabili, è necessario modificare radicalmente la norma, a maggior ragione dopo aver accertato, attraverso l’Inail, che vi è una sola domanda ammissibile presentata entro i termini di legge, riferibile a una società partecipata pubblica della cantieristica navale, con ogni probabilità Fincantieri».

«Ai parlamentari - continuano - abbiamo inviato anche il testo della mozione depositata in Consiglio regionale perché si rendano conto della necessità di un pronunciamento bipartisan sul tema. È proprio dal monfalconese – come luogo simbolo a livello nazionale – che deve attivarsi una mobilitazione contro questo scandalo, azione che sta vedendo protagonisti la quasi totalità delle amministrazioni comunali del territorio, le associazioni delle vittime dell’amianto, il mondo sindacale».

«Ora, la palla passa ai parlamentari del Fvg, che potranno svolgere un ruolo importante rispetto a queste chiamata di responsabilità del territorio. Servono profondi correttivi per evitare ulteriori ingiustizie riferibili all’amianto» così in chiusura i consiglieri di opposizione.

Foto Aiea

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