Asili nido in agitazione a Gradisca, «giorni di malattia a rischio»

Asili nido in agitazione a Gradisca, «giorni di malattia a rischio»

L'annuncio

Asili nido in agitazione a Gradisca, «giorni di malattia a rischio»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 24 Feb 2023
Copertina per Asili nido in agitazione a Gradisca, «giorni di malattia a rischio»

Diciannove lavoratrici, tra insegnanti, ausiliarie, cuoche e personale delle pulizie, sul piede di guerra. Altieri della UILTuCS sottolinea come «a rischio sono i bambini».

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Le lavoratrici degli asili nido intercomunali di Gradisca d’Isonzo, Romans e Farra d’Isonzo, hanno proclamato uno stato di agitazione sindacale, ponendo al centro dell'attenzione il blocco delle loro prestazioni supplementari e straordinarie. Questo comporta perciò il rischio di arrivare allo sciopero vero e proprio entro 15 giorni, nel caso in cui la cooperativa Codess Sociale di Padova non intenda recedere dal rinvio dei pagamenti dovuti alla cosiddetta "carenza malattia" - nei primi tre giorni - entro la fine dell' anno.

A farlo sapere è stato il funzionario della UILTuCS del Friuli Venezia Giulia di Gorizia, Domenico Altieri, rappresentante delle 19 lavoratrici - tra insegnanti, ausiliarie, cuoche, personale delle pulizie - dopo che la cooperativa ha annunciato e iniziato il rinvio della liquidazione dei primi tre giorni di malattia - gravanti sull’azienda - in un unica soluzione con la mensilità di dicembre 2023, anziché suddivisi mensilmente nella busta paga corrente.

"Tutto questo avverrà dopo non aver ottenuto dai sindacati a livello nazionale l’ok per l’accesso al Fondo nuove competenze", ha osservato Altieri il quale ha sottolineato che la decisione unilaterale di Codess Sociale è una “grave violazione del contratto collettivo Cooperative sociali che avrà pesanti ripercussioni negative salariali sulle dipendenti, quasi tutte con contratto part-time che vengono colpite proprio nel momento della massima fragilità dovuta alla malattia".

Per il rappresentante sindacale, si tratta di una situazione che mette indirettamente a rischio i bambini, poiché le operatrici per motivi economici potrebbero sentirsi costrette a rinunciare alla malattia pur avendone necessità e diritto, presentandosi a lavoro in condizioni di salute non idonee. "La UILTuCS – continua Altieri – ha già diffidato l’8 febbraio scorso la cooperativa dal proseguire con lo slittamento dei pagamenti, cosa che non solo non ha trovato riscontro, ma ad oggi non è neppure arrivata alcuna risposta. Da qui lo stato di agitazione, notificato il 21 febbraio, e l’ultimatum di 15 giorni per la convocazione di un tavolo con il sindacato, prima di arrivare allo sciopero”.

La questione sollevata dal sindacato rappresentante delle lavoratrici è solo l’ultimo tassello di una battaglia tra UILTuCS Gorizia e Codess Sociale che si combatte proprio nei nidi di Gradisca. “Dal 2020 sono state aperte procedure individuali all’ Ispettorato del lavoro poiché la cooperativa paga alle dipendenti 1,5 euro all’ora i corsi di formazione obbligatoria, invece dei 7,5 o 11 euro, a seconda del livello, previsti dal contratto. Trattiene inoltre in busta paga il periodo di prova e sottoinquadra il personale educativo di più livelli” così in conclusione Altieri. 

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