tolto il gazebo
Artisti in piazza a Monfalcone contro la chiusura dei teatri ma interviene la polizia locale per irregolarità

Manifestazione davanti al municipio contro lo stop agli spettacoli dal vivo, mancano però alcune autorizzazioni del Comune.
L’apertura dei musei con la zona gialla è un primo inizio, ma per molti non basta. Per questo, oggi pomeriggio alcuni professionisti dello spettacolo si sono ritrovati in piazza della Repubblica a Monfalcone per manifestare contro il perdurare delle chiusure di teatri e altri luoghi della cultura. Un’iniziativa che si è tenuta in contemporanea a Udine e in altre dodici città italiane, da Milano a Napoli, oltre che ad Atene. Il tutto organizzato attraverso il passaparola online, sui gruppi telegram di #ioapro e grazie alla rete della “Marcia della liberazione”, che già lo scorso 10 ottobre era scesa in piazza San Giovanni a Roma contro il governo.
“Siamo qui per dare un sostegno alla categoria dimenticata di chi lavora nel mondo dello spettacolo - spiega Mauro Grimolizzi, imprenditore della zona e organizzatore dell’evento -. In questi mesi sono stati cancellati 4mila concerti, facendo sì che 12 milioni di persone non hanno potuto lavorare”. I toni contro le norme imposte dai dpcm sono accesi: “È inutile poter andare a teatro con gli occhiali che ti si appannano perché bisogna indossare la mascherina”. Per questo, la possibilità di poter far ripartire anche i teatri in zona gialla, ipotesi più volte ventilata, è vista con sospetto: “Sono solo parole, abbiamo bisogno di fatti”.
Davanti al municipio, circa una cinquantina di persone hanno assistito alla manifestazione, che ha richiamato artisti da tutta la regione, alternando musica, parole e balli. L’appello lanciato dallo stesso Grimolizzi non lascia spazio a molte interpretazioni: “C’è un progetto esplicito di resecare la nostra società. L’intero globo è stato messo a soqquadro da un virus che ha una letalità bassissima e per questo si distrugge l’arte e l’economia”. Da qui, quindi, la richiesta che tutte le persone che vivono di cultura prendano posizione, anche chi ha più visibilità. Traspare comunque una certa polemica verso quel settore che può continuare ad operare, in primis Sanremo.
Ad aiutare nell’organizzazione c’era il Comitato quattro foglie di Staranzano. L’appuntamento, comunque, è partito con un po’ di ritardo a seguito dei controlli della polizia locale, che hanno evidenziato la mancanza di richiesta di occupazione di suolo pubblico all’amministrazione comunale. Il gazebo allestito è stato infatti rimosso, dopo la compilazione del verbale. In piazza, a osservare lo svolgimento del tutto, c’erano anche il vicesindaco Paolo Venni e l’assessore alla cultura Luca Fasan, che hanno preso atto dell’intervento delle forze dell’ordine. L’organizzatore, comunque, all’inizio dell’evento ha ringraziato la sindaca Anna Maria Cisint per aver permesso l’uso degli spazi. In piazza, inoltre, c’erano anche agenti di polizia.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.






Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
