Cosa sono i confini nell'arte, Bergonzoni ospite a Gradisca con Erpac

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Cosa sono i confini nell'arte, Bergonzoni ospite a Gradisca con Erpac

Di Redazione • Pubblicato il 04 Mar 2024
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La tavola rotonda, in programma venerdì sera, sarà poi seguita dall’inaugurazione della mostra in Galleria Spazzapan ideata da Alessandra Lazzaris.

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Ci sarà anche il noto artista e scrittore Alessandro Bergonzoni fra i relatori della tavola rotonda sul tema dei “confini”, in programma venerdì 8 marzo alle 18 al Nuovo Teatro comunale di Gradisca d’Isonzo. A ingresso gratuito fino a esaurimento posti, l’incontro vedrà inoltre la partecipazione dell’artista Alessandra Lazzaris, della curatrice Martina Cavallarin, dell’assistente alla curatela Antonio Caruso e del docente di Storia dell’arte contemporanea Alessandro Del Puppo.

Organizzata da Erpac Fvg con la collaborazione di Artisti Associati e il patrocinio del Comune di Gradisca d’Isonzo, la tavola rotonda sarà poi seguita dall’inaugurazione, alle 19.30 nella sala Patuna della Galleria Spazzapan, della mostra “Confini. Medje. Borders”, ultima tappa di un progetto espositivo ideato da Alessandra Lazzaris e presentato nei mesi scorsi, con differenti gruppi di opere, a Lo Studiolo di Udine, alla Mestna galerija di Nova Gorica e allo Studio Faganel di Gorizia. La mostra rimarrà aperta fino al 7 aprile e sarà a ingresso gratuito.

Il progetto e la mostra di Alessandra Lazzaris intendono stimolare una riflessione sul senso di limite, confine, orizzonte, e una conseguente indagine sul destino dell’Europa e dell’umanità tutta, sui conflitti in corso, sulla cultura intesa come strumento atto a raccordare punti di vista ed elogiare le differenze. Un progetto sostenuto anche dalla Regione Friuli Venezia Giulia, come spiega il vicepresidente con delega alla Cultura, Mario Anzil: «In quanto terra di confine, la nostra Regione intende promuovere una cultura di frontiera e sostenere le sfide culturali che esplorino ogni sfumatura del concetto di confine e dei suoi mutamenti nel tempo e nello spazio».

«Certo non vi è solo il confine in senso geografico – continua Anzil – ma ve ne sono infinite sfumature, di forme e di colori, di consistenze e di profumi, di silenzi e di rumori. Alessandra Lazzaris, con le sue opere singolari, esplora varie delle possibili accezioni del concetto di confine, di limite, di orizzonte, contribuendo già da ora, in modo originale, a promuovere quella cultura di frontiera che la nostra Regione immagina per il suo futuro».

Nelle sue opere, Alessandra Lazzaris usa la ruggine in tutte le sue declinazioni. Ruggine come stratificazione o come sottrazione, per provare, attraverso la sua valenza di simbolico scorrere del tempo, a sovvertire o confondere il suo inevitabile corso naturale. La ruggine è tempo, è memoria, è accumulo che cambia e si dilata, organismo che non si ferma mai. La ruggine si rinnova consumandosi e modificandosi, è la pelle delle superfici solo apparentemente inerti. E per questo è simile a noi.

Tutto il lavoro di Lazzaris con il ferro, l’ossidazione e la comparsa della ruggine, nasce con l’intenzione di far emergere un’immagine che appare lentamente, come se fosse stata occultata per un tempo indefinito e svelata grazie al suo intervento artistico.

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