Arte e danza raccontano Pasolini, storie del poeta nel Lido di Staranzano

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Arte e danza raccontano Pasolini, storie del poeta nel Lido di Staranzano

Di Redazione • Pubblicato il 30 Lug 2023
Copertina per Arte e danza raccontano Pasolini, storie del poeta nel Lido di Staranzano

Le ragazze hanno incarnato i conflitti del testo pasolinano: sacro/sconsacrato, natura/uomo, antico/nuovo, naturale/innaturale, potere/sottomissione.

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Si è conclusa ieri, dopo oltre un mese di appuntamenti, “Punti di contatto: Pier Paolo Pasolini, teoremi d'amore e di vita”, rassegna itinerante dedicata all’intellettuale di Casarsa dall’associazione culturale Leali delle Notizie. Finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia con il patrocinio dei Comuni di Ronchi dei Legionari, Trieste, Gorizia, Staranzano, Consorzio culturale del Monfalconese (Cm), Io Sono FVG e di GO!2025, il progetto ha visto il sodalizio ronchese proporre una serie di spettacoli, conferenze, incontri, proiezioni e mostre.

Iniziative che, avviate a fine giugno, hanno quindi scandito tutti i sabati di luglio. Partita da Trieste, la kermesse ha toccato Gorizia, l’azienda Barducci di Ronchi dei Legionari e lo stesso centro della cittadina isontina dove, fino al 1 settembre, sarà ancora possibile visitare le mostre dedicate a Pasolini e ospitate al Ccm, nella sede di Leali delle Notizie e all’auditorium. Per il gran finale “Punti di contatto” è approdata, ieri, al Lido di Staranzano dove le danzatrici di “The Lab-Collettivo Contemporaneo” hanno presentato la performance “Esistere corporale, esistere naturale/ Ho tutto dimenticato” ispirata al film “Medea” diretto da Pasolini nel 1969.

In un’atmosfera estremamente suggestiva, con la sola scenografia della spiaggia, del mare e di alcuni tronchi, Benedetta Agostinis, Vanessa Gregorin, Serena Millo, Alice Parovel dirette da Domenico Russo hanno incarnato i conflitti ravvisabili nel testo pasoliniano: sacro/sconsacrato, natura/uomo, antico/nuovo, naturale/innaturale, potere/sottomissione. La serata è quindi proseguita alla Sala Delbianco di Staranzano dove, dopo un brindisi offerto dall’associazione, è stato proiettato il documentario “Capelli quasi biondi, occhi quasi azzurri. 78 lettere a Pier Paolo Pasolini” lavoro di Simona Risi con soggetto di Mimmo Frassineti e Valentina Presti Danisi, prodotto da 3D Produzioni.

Il lungometraggio, che ha ottenuto una candidatura ai Nastri d’argento, presenta la sceneggiatura di Donata Scalfari che ha introdotto il filmato partendo dal titolo, ispirato all’annuncio fatto pubblicare nel dicembre del 1963 dallo stesso Pasolini per trovare il protagonista de “Il Vangelo secondo Matteo”, ruolo in seguito affidato all’attore spagnolo Enrique Irazoqui Levi. L’appello, indirizzato ad attori non professionisti, destò l’attenzione di giovani provenienti da tutta Italia che scrissero al regista aprendogli il proprio cuore con la sincerità che si riserva a un amico, rivelando aspirazioni, desideri, bisogno di lavorare per riscattarsi da una situazione contraddistinta da precarietà.

Settantotto le lettere inedite su cui si basa il lavoro, arrivate a noi grazie a Mimmo Frassineti, figlio dello scrittore Augusto, grande amico del regista. Le immagini di questi scritti si alternano ai volti degli allievi della scuola del Piccolo Teatro di Milano che interpretano le righe più significative, commentate dallo psicanalista Vittorio Lingiardi che aiuta invece lo spettatore a leggere oltre le righe delle lettere, spesso inviate a indirizzi approssimativi come “Pasolini-Roma”. Protagonisti del documentario sono anche monsignor Matteo Zuppi e Tonio Dell’Olio, direttore della Pro Civitate Christiana di Assisi che raccontano come il “Vangelo secondo Matteo” sia nato proprio a seguito di un periodo trascorso da Pasolini nella cittadina umbra.

Le loro parole si alternano a quelle delle comparse che furono scelte da Pasolini a Matera e dintorni, dove fu girato il film che viene invece commentato nel dettaglio dal regista Marco Tullio Giordana. Adriana Asti, grande amica dell’intellettuale e Natalia Aspesi completano il cast di protagonisti del documentario, un vero e proprio viaggio nei sogni di giovani umili, che cercavano comprensione in un intellettuale distante da loro eppure percepito vicino al loro sentire.

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