Lavori in Galleria Bombi: +3,5 milioni di euro per Gorizia ma è polemica sui tempi

La maggioranza sottolinea lo stanziamento che si somma alle risorse già presenti per il Bando Borghi, opposizione critica: «L'opera pronta solo nel 2026».

Il progetto di riqualificazione di Galleria Bombi a Gorizia ha scatenato un vivace dibattito tra i consiglieri regionali della V commissione in merito allo stanziamento di 3,5 milioni di euro, destinati alla sua trasformazione in un polo di arte contemporanea. L’investimento, legato alla Capitale europea della cultura 2025, rappresenta uno dei principali interventi per il passaggio ciclopedonale, attualmente chiuso proprio per il cantiere in corso. Proprio il presidente dell'assemblea, Diego Bernardis (Fedriga presidente) ha difeso l’importanza di questo stanziamento, sottolineando l’impatto positivo che avrà sulla città.

«Con questo intervento - così Bernardis - trasformiamo Galleria Bombi in un punto di riferimento dell'arte contemporanea, portando Gorizia sotto i riflettori internazionali in vista di Go!2025». Ha inoltre specificato che il progetto «arricchirà il patrimonio culturale della città» e coinvolgerà l’artista turco-americano Refik Anadol, pioniere nell’uso dell’intelligenza artificiale nelle arti visive, che realizzerà un’opera audiovisiva di grande impatto. Il consigliere ha anche evidenziato come questo investimento si aggiunga ai 20 milioni destinati al recupero di Borgo Castello, rafforzando il ruolo della città come destinazione culturale a lungo termine.

Anche il collega di maggioranza Antonio Calligaris (Lega) ha espresso soddisfazione per il progetto, definendolo un passo fondamentale per il futuro della città. «La vetrina di Go!2025 è importantissima per la Regione, che ha investito cifre importanti per il capoluogo isontino», ha affermato. L'opera di Anadol, secondo l'ex sindaco di Fogliano redipuglia, garantirà visibilità a Gorizia anche negli anni successivi, contribuendo a mantenere alta l’attenzione. Calligaris ha poi ricordato che l’intervento sulla galleria completerà il progetto di riqualificazione, «arricchendola con un’installazione di arte urbana, un’opera tecnologica che troverà la sua giusta collocazione».

Tuttavia, non tutti i consiglieri condividono l’entusiasmo per il progetto. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha criticato la scelta di investire fondi su un’iniziativa che sarà pronta solo nel 2026, evidenziando la temporaneità delle installazioni tecnologiche: «Galleria Bombi, famosa per essere stata rifugio di richiedenti asilo, oggi vede 3,5 milioni investiti per Go!2025, ma ci è stato detto che sarà pronta solo nel 2026». Ha anche espresso dubbi sull'impermanenza dell’opera, sottolineando che le installazioni tecnologiche tendono ad avere una durata limitata nel tempo. Così come Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra) ha espresso perplessità, ponendo l'accento sui ritardi previsti per la realizzazione dei progetti legati al prossimo anno.

«Gran parte dei progetti partiranno ben oltre l’inaugurazione dell’evento transfrontaliero», ha dichiarato Pellegrino, aggiungendo che molti cantieri saranno ancora aperti durante l'anno della Capitale europea della cultura. La consigliera ha sollevato preoccupazioni sul fatto che i turisti, attirati dalla designazione di Gorizia, potrebbero trovare una città ancora incompleta e con scarsa coordinazione nei servizi. «Il rischio è la deflagrazione a causa di decisioni clamorosamente tardive», ha aggiunto.

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