Arriva la X Mas, il sindaco di Nova Gorica contro: «Simboli fascisti»

Domani l'incontro in municipio, Samo Turel si sfila: «Impronta storica estremamente negativa sugli sloveni».

La vigilia del rinnovato incontro tra l’associazione dei reduci della X Mas e l’amministrazione comunale di Gorizia riaccende gli animi. L’appuntamento che ritorna dopo lo stop imposto dalla pandemia è già stato anticipato dalla presa di posizione dell’Anpi, che domani mattina sarà presente in corso Verdi con un sit-in di protesta contro la celebrazione. A prendere posizione è anche il neo-sindaco di Nova Gorica, Siamo Turel, che in una nota prende le distanze dall’incontro chiedendosi se sia opportuno o meno.

A nome del Comune ci sarà l’assessore ai Grandi eventi, Arianna Bellan, e non il capo della giunta Rodolfo Ziberna. In ogni caso, il primo cittadino sloveno rileva che “tutti hanno il diritto di rendere omaggio alle vittime, ma il parallelo ritorno della nostalgia per il fascismo è tutt'altra cosa. È un'organizzazione che ha un'impronta storica estremamente negativa sugli sloveni su entrambi i lati del confine. Ufficialmente i membri di questa organizzazione si dichiarano patrioti, ma in realtà traggono idee e simboli dal fascismo italiano”.

La riflessione è affidata a una nota, dopo che i due sindaci si sono incontrati ieri nel municipio sloveno per dialogare sui progetti congiunti. “Sono convinto - prosegue - che come società progressista e libera non dovremmo permetterlo, figuriamoci accettare ufficialmente gruppi ideologici estremi. Con la Capitale europea della cultura, titolo che Nova Gorica porterà in collaborazione con Gorica nel 2025, vogliamo trasmettere alla nostra gente e al più ampio pubblico europeo un messaggio di valori democratici, ma non di glorificazione di alcuna ideologia di oppressione”.

“Dove può portare la glorificazione di tali ideologie - evidenzia - purtroppo possiamo vederlo in molti luoghi del mondo”. Del tema, Ziberna e Turel si sono già confrontati, con il primo che ha spiegato le posizioni della propria amministrazione senza voler alimentare polemiche: “Gli ho spiegato che sono cittadini che rendono omaggio a dipendenti comunali deportati. Non riceverli sarebbe come come se precludessimo l’accesso in cimitero a delle persone perché sono comuniste. È un atto dovuto e guai a non rispettarlo”.

Il sindaco ricorda poi che “Brancati, sindaco di centrosinistra, era anche presente alle cerimonie della X Mas, cosa che noi non facciamo. Il ricordo di queste persone non è per la loro partecipazione a eventi bellici, ma perché furono prese per il loro lavoro in municipio”. Dito puntato invece verso gli “infoibatori e loro discendenti”, constatando come “non sia mai venuto in mente di portare un fiore. Ho sempre assicurato che se venissero a rendere omaggio, il Comune sarebbe presente. Nessuno, però, lo ha ancora chiesto”.

Ziberna ricorda poi il gesto dei presidenti della repubblica Pahor e Mattarella a Trieste: “Hanno reso omaggio alla foiba di Basovizza ma anche ai partigiani del Tigr, noi siamo in linea con quel solco tracciato”. L’Anpi ricorda la sconfitta del battaglione Fulmine nella selva di Tarnova nel gennaio 1945, a opera della brigata Srečko Kosovel, attaccando l’amministrazione “che nei fatti rimesta superate divisioni per dare un senso ‘ideologico’ al suo potere politico in città, quando invece dovrebbe avere come riferimento la realtà storica, e non una memoria di parte”.

Nella foto: la cerimonia della X Mas fuori dal municipio di Gorizia; a lato Samo Turel e Rodolfo Ziberna (foto Daniele Tibaldi).

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