l'udienza
Arriva la prima udienza sul Caso Regeni, giudice rinvia al 18 marzo per eccezioni
La prima udienza in Corte d'Assise è stata dedicata ad eccezioni preliminari dei legali dei quattro 007 egiziani, la famiglia Regeni presente in Aula.
Arriva la prima udienza in Italia sul caso Regeni, tenutasi questa mattina a Roma a distanza di otto anni dall'uccisione del ricercatori di Fiumicello. Un momento tanto atteso quanto rapido, con il giudice che ha rinviato di decidere sulle eccezioni presentate dalla difesa nella prossima udienza, fissata al 18 marzo. Come riportato dall'Ansa, la prima udienza in Corte d'Assise di oggi è stata dedicata esclusivamente ad eccezioni preliminari da parte dei legali dei quattro agenti segreti egiziani accusati di omicidio e torture.
In particolare, gli avvocati hanno chiesto ai giudici di dichiarare la nullità del decreto che dispone il giudizio su una serie di questioni tra cui la indeterminatezza del capo di imputazione e il difetto di giurisdizione. Dalle difese è stato chiesto, inoltre, di comunicare all'autorità egiziane che la sentenza della Consulta ha «fatto cambiare le cose, in modo da fare dichiarare al Cairo l'assenza di loro cittadini». Eccezioni su cui la Procura di Roma, rappresentata in aula dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, ha replicato sostenendo che già altri giudici si sono espressi in passato respingendole e quindi chiedendone il rigetto.
Assenti in Aula gli imputati Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abedal Sharif. A rappresentare la parte civile, c'era l'avvocato dalle famiglia Regeni, Alessandra Ballerini. Gli stessi Paola Deffendi e Claudio Regeni erano presenti, accompagnati dalla "scorta mediatica" composta da Pif, Vittorio Di Trapani della Federazione nazionale della stampa italiana, e Beppe Giulietti di Articolo 21, oltre a molti altri giornalisti. Anche diversi politici hanno voluto dare il proprio sostegno, come l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, l’esponente Pd Gianni Cuperlo, quello dei Verdi Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana.
«Erano otto anni che aspettavamo questo momento» sono le prime parole della famiglia Regeni riportate dai media. Nel processo si è costituita parte civile la Presidenza del Consiglio che ha sollecitato, in caso di condanna degli imputati, un risarcimento di 2 milioni di euro. Dopo il serrato scambio tra difesa e accusa davanti al giudice, ora quindi bisognerà attendere quasi un mese per il prossimo passaggio giudiziario. Nel frattempo, oggi a Ronchi dei Legionari l'associazione Leali delle Notizie, Comune e altre realtà terranno un sit-in a supporto della famiglia Regeni, attorno alla panchina gialla per chiedere ancora una volta verità e giustizia.
Foto Fabio Bergamasco
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