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Arriva un nuovo monitor a scuola, ecco le future classrooms a Mariano
Potenziata la dotazione tecnologica nel plesso di via Roma, attese anche le future classrooms entro ottobre grazie ai fondi del Pnrr.
Promuovere la connettività globale e implementare le tecnologie digitali potrebbe accelerare il progresso verso gli SDGs (Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030, addirittura del 20%. Con un risparmio di oltre 30mila miliardi di dollari. Su queste necessità ormai imprescindibili, sarà acquistato un monitor interattivo presso la scuola secondaria di primo grado di Mariano del Friuli. I dati sono relativi dal rapporto 2023 “Technology for a secure, sustainable and superior future. Technology as a force for good”, dell’organizzazione Force for Good.
Tecnologie sempre più diffuse nelle scuole pubbliche italiane, a supporto degli studenti, ma anche delle stesse famiglie. Con un preventivo di spesa di complessivi 2.830 euro, l’acquisto è stato affidato alla ditta Tema con filiale a Gradisca. «Abbiamo monitor in ogni classe delle medie e della scuola primaria, oltre che nell’aula di arte - spiega la dirigente Donatella Gironcoli -. Si usano per ogni tipo di presentazione, per lezioni interattive e per collegamenti meet. Sono ormai strumenti imprescindibili dell’attività didattica, estremamente utili anche ai fini dell’inclusione». La preside allude alle potenzialità differenti degli alunni e ai patti educativi sull’inclusione richiesti dal ministero.
Perché, se da un lato gli anni di pandemia hanno creato distanze e imposto attività svolte da casa, dall’altro hanno contribuito ad accelerare lo sviluppo della rete digitale, portando un valore aggiunto al binomio scuola-famiglia. «I docenti hanno subito questa situazione, ma al tempo stesso goduto di una formazione digitale, accelerata dal lockdown in poi. E lo stesso dicasi dei ragazzi, ormai abituati a utilizzare libri di testo in formato misto, vale a dire in parte cartaceo in parte digitale», aggiunge.
Strumenti fondamentali ormai all’ordine del giorno, con cui gli insegnanti propongono presentazioni, filmati e condividono link interattivi, per promuovere studio e riflessione con modalità di coinvolgimento alternative, a supporto del tradizionale testo cartaceo. «L’importante è accompagnare queste tecnologie a un utilizzo consapevole della rete. Ed è questa, a mio parere, la sfida della scuola moderna», conclude Gironcoli. Per evitare che l’avvento delle nuove tecnologie porti alla dispersione, è necessaria una cooperazione attiva da parte degli insegnanti e delle stesse famiglie.
Trasformazione di fronte alla quale si sono mobilitate anche le associazioni dei pediatri, in un progetto di sensibilizzazione rivolto in primis alle famiglie. «Nella nostra scuola l’innovazione digitale subirà un’ulteriore spinta con l’allestimento delle “future classrooms” previste con il Pnrr», ha anticipato la dirigente. Creazione per la quale rivela di essere già a buon punto: «Abbiamo fatto l’ordine. Il materiale dovrebbe arrivare a ottobre, per consentirci di allestire le diciassette classi del nostro target Pnrr», afferma con soddisfazione.
Mostrandosi invece contraria per quanto riguarda l’uso dei cellulari: «Nella nostra scuola è vietato l’uso a prescindere. Chiaramente se il docente vuole procedere con un esercizio “byod” (Bring your own device, ndr), lo comunica alle famiglie e fa portare i dispositivi a scuola». Anche i rapporti con le famiglie sono semplificati, soprattutto grazie alla piattaforma Meet. In alcune scuole è previsto il ricevimento a distanza, grazie al quale i genitori possono collegarsi con un insegnante senza doversi recare nella sede “fisica”. Ma l’innovazione più importante, ormai da tempo introdotta a livello capillare nelle scuole di ogni ordine e grado, è il registro elettronico.
«Abbiamo il registro elettronico e Classroom. Il materiale didattico viene condiviso soprattutto nella sezione “didattica” di Spaggiari, così da essere a disposizione delle famiglie». Piattaforme digitali che rappresentano piccole librerie virtuali, dove gli insegnanti condividono materiali o comunicano in tempo reale i compiti da assegnare e attività da approfondire. Strumenti che consentono di tradurre, osservare il reale attraverso una lente diversa, accelerando l’assimilazione dei saperi. Perché «nella vita non c'è nulla da temere, solo da capire», sosteneva Margerita Hack.
Foto di archivio
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