Arriva il dottor Ngannou e Gradisca chiude l'Asap, dubbi dei cittadini senza medico

Arriva il dottor Ngannou e Gradisca chiude l'Asap, dubbi dei cittadini senza medico

L'incontro

Arriva il dottor Ngannou e Gradisca chiude l'Asap, dubbi dei cittadini senza medico

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 07 Feb 2024
Copertina per Arriva il dottor Ngannou e Gradisca chiude l'Asap, dubbi dei cittadini senza medico

Questa mattina l'incontro tra Azienda sanitaria e cittadini in municipio. Il nuovo dottore arriva dopo la rinuncia di due colleghi nella sede di via Flemming.

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L’Ambulatorio sperimentale di assistenza primaria “Gradisca d’Isonzo 2”, di via Fleming 3, non è più operativo da questo lunedì. A decorrere dalla stessa data, è stato conferito un incarico provvisorio al dottor Jean Igor Ngannou. Alla luce di tutto questo, l’amministrazione comunale di Gradisca d’Isonzo ha promosso un incontro pubblico questa mattina alle 11 nella Sala del Consiglio comunale. La riunione è stata introdotta dal sindaco Linda Tomasinsig alla presenza dell’assessore al welfare, Sergio Bianchin, e del direttore del distretto Alto Isontino di Asugi, Giacomo Benedetti.

«È importante programmare questo tipo di attività insieme – ha esordito Tomasinsig – per armonizzare proposte e servizi sul territorio e favorire la collaborazione degli amministratori del territorio». Un aspetto, quest’ultimo, sottolineato anche dalla presenza di due amministratori dei Comuni contermini, il sindaco di Romans d’Isonzo Michele Calligaris e il vicesindaco di Villesse Laura Maria Weffort. Tra il pubblico, c’era anche Sara Vito, segretaria provinciale del Pd.

«Siamo di fronte ad una situazione di criticità nella quale nonostante tutto possiamo individuare delle strade per migliorare il futuro dell’assistenza sanitaria – sono le parole del direttore Benedetti – ci sono delle opportunità da poter cogliere per rivalutare i servizi facendo sistema con un’alleanza favorita dai sindaci e dall’impegno di tutti i cittadini». Un incontro analogo si è tenuto a gennaio a Gorizia, organizzato dall'amministrazione comunale con la stessa Asugi.

«Le critiche sono state e sono utili per rivalutare il servizio da parte del distretto» ha aggiunto Benedetti, che ha inteso mettere al centro dell’incontro i concetti di accoglienza, inclusione e integrazione dei servizi che devono caratterizzare il ruolo dei distretti che lavorano in collegamento con i medici di medicina generale. Sullo sfondo della situazione che ha visto la nascita degli Asap – dopo la pandemia - c’è il pensionamento di molti medici di base, ma Benedetti, con la collaborazione di tutti, ha affermato che intende «guardare ad una programmazione vera sul futuro, fatta avendo una visione».

L’incarico provvisorio accettato dal dottor Ngannou – con la conseguente chiusura di uno dei due ambulatori temporanei – si spiega vista la rinuncia di due giovani medici che, a rotazione, prestavano servizio in via Fleming e assistevano 1500 pazienti. Sembra quindi che i professionisti in questione non abbiano resistito al carico di lavoro, scegliendo di investire su strade diverse la propria formazione. «I medici giovani necessitano di sostegno – rileva il sindaco Tomasinsig – loro necessitano di poter garantire un’adeguata accoglienza, una corretta informazione sui servizi e la giusta vicinanza fisica ai pazienti».

Tra gli interventi che hanno caratterizzato il dibattito, ha preso la parola Giuseppe Latella, medico di base in pensione, che ha definito il territorio «privo di medici» dove esiste il rischio «che l’Asap diventi strutturale». Nel criticare l’impiego dei “medici a gettone” definiti non risolutivi, Latella ha aggiunto: «L’assistenza è precaria, così il sistema non funziona perché alla base di tutto manca una seria programmazione da vent’anni. C’è uno scollamento totale con il territorio». Il medico in quiescenza ha pure rivolto critiche alla governance della Regione che è responsabile della sanità locale.

Non sono mancati i riferimenti alle lunghe liste d’attesa per visite ed esami. «Il sistema sanitario viene distrutto dal privato» conclude Latella. A questa affermazione, il pubblico in sala ha manifestato il proprio apprezzamento con un fragoroso applauso. Anche Adriana Fasiolo, sindacalista della Fimmg e medico in quiescenza, ha espresso la sua posizione invitando i presenti a guardare al futuro nonostante «la drammatica situazione in cui ci troviamo che è tipica solo della nostra zona, rispetto a quanto si vive nel resto d’Italia».

Fasiolo ha parlato della necessità di «ritornare ad essere attrattivi con la revisione della parte organizzativa, con investimenti su amministratori ed infermieri e tramite la valorizzazione della telemedicina che qui da noi ancora non decolla. La Regione deve strutturare progetti volti alla valorizzazione dei medici di medicina generale». Riferendosi ad alcune esperienze vissute nel Pordenonese, la rappresentante di categoria ha inoltre fatto notare che è in atto la richiesta di siglare un accordo con l’azienda sanitaria locale per chiudere gli Asap, incentivando i medici giovani con dei seri benefit per «farli innamorare della professione medica».

Tra le risposte dell’incontro durato quasi due ore, il direttore Benedetti ha definito gli incarichi provvisori «armi deboli ma utili» e ha assicurato la continuazione del suo impegno volto all’elaborazione di una programmazione di riferimento basata sulle concrete risorse umane ed economiche a disposizione e non su «dichiarazioni roboanti che non portano a risultati».

«Dal direttore Benedetti - sono le parole di Sata Vito, a margine della mattinata - attendiamo risposte concrete e coerenti con le intenzioni espresse all’assemblea dei cittadini gradiscani, ovviamente col supporto di chi governa la sanità regionale. Finora abbiamo visto solo buoni propositi e ben poco di tangibile. In ogni caso abbiamo avuto conferma che gli Asap possono essere un rimedio esclusivamente temporaneo reso necessario dalla mancanza di programmazione di questi ultimi anni, che non ha preparato il sistema alla sostituzione dei medici di base prossimi alla quiescenza».

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