Aquileia, ecco il primo mosaico per non vedenti: Basilica più accessibile

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Aquileia, ecco il primo mosaico per non vedenti: Basilica più accessibile

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 11 Lug 2023
Copertina per Aquileia, ecco il primo mosaico per non vedenti: Basilica più accessibile

Avviato oggi il progetto Basilica per tutti con un'innovativa opera, permetterà di apprezzare le forme dei mosaici originali. Ecco come funziona.

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Alla vigilia della festa in onore dei santi Ermagora e Fortunato, patroni della Regione e dell’arcidiocesi di Gorizia, nella Basilica Patriarcale di Aquileia è stato presentato il progetto “Basilica per tutti” che ha rivelato ai presenti il nuovo volto del sito Unesco che diventa così più inclusivo ed accogliente. Nello specifico, la chiesa madre è diventata pienamente accessibile e fruibile anche per i non vedenti e non udenti. Grazie all’installazione del nuovo pannello tiflologico raffigurante il “Nodo di Salomone” - che rappresenta la congiunzione fra l’umano e il divino - donato dal Gruppo Mosaicisti di Ravenna.

Si tratta di una tavola musiva tattile che permette, anche a chi non vede, di generare la rappresentazione tridimensionale del mosaico, dalla data odierna, si è potuto apprezzare un momento di assoluto rilievo nazionale e internazione. In questo modo, lo scenario storico e straordinario della Patriarcale, con la sua distesa di mosaici paleocristiani policromi di oltre 760 metri quadrati, diventa quindi fruibile da persone con varie disabilità, anche non udenti o ipoudenti e non vedenti o ipovedenti.

Il pannello ha le stesse dimensioni e caratteristiche del mosaico originale e rappresenta uno strumento unico nella sua realizzazione a livello europeo. “Un luogo così ricco di fede, storia ed arte – afferma l’arcivescovo di Gorizia Carlo Roberto Maria Redaelli – diventa totalmente accessibile ed accogliente. In questa basilica che è la casa della comunità cristiana, sono state abbattute tutte le barriere architettoniche. Con oggi facciamo un salto di qualità”. Parole di apprezzamento sono giunte anche dal sindaco Emanuele Zorino, che ha definito l’edificio sacro appartenente a tutti i popoli d’Europa e del Mondo.

“Aquileia è una città accogliente – sono le parole di Zorino – non solo dal punto di vista turistico, ma anche da quello antropologico. È un simbolo di unione, condivisione e apertura”. Suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei, ha definito il progetto “una sfida ad andare oltre”. “Siamo Cristiani chiamati ad andare oltre lo scivolo – sostiene la suor Donatello – questo è un grande invito, un processo che si inserisce nel tema della capitale europea della cultura”.

Igor Miljavec, presidente dell’associazione intercomunale ciechi e ipovedenti di Nova Gorica, ha descritto poi le attività di cui si occupa la realtà non governativa che rappresenta. Essa è basata su la riabilitazione dei non vedenti e sull’accessibilità a spazi e strutture. “Il tema dell’inclusività nei luoghi d’arte ha direttamente a che fare con i diritti della persona” lo ha affermato Andrea Bellavite, direttore della Fondazione per la Conservazione della Basilica. Bellavite, nel suo intervento ha dichiarato che eliminare le barriere architettoniche significa eliminare anche quelle psicologiche.

“Non abbiamo solamente provveduto a degli adeguamenti strutturali – spiega il direttore – ma abbiamo elaborato dei percorsi operativi innovativi e sottoscritto una convenzione con la Regione che ha finanziato la progettualità per il biennio 2023-2025. Abbiamo puntato innanzitutto sulla formazione del personale in preparazione all’avvio della prima speciale visita guidata”. Mara Trusso, operatrice didattica per persone sorde ai Musei Vaticani, ha affermato: “In questa basilica tutto trasmette Fede”.

Trusso, profonda conoscitrice della tematica un quanto persona sorda in parte, ha descritto le emozioni provate osservando il mosaico del profeta Giona e quello dedicato al medaglione con l’iscrizione del vescovo Teodoro. La tiflologa Deborah Tramentozzi, affetta da disabilità visiva, ha illustrato il pannello donato. Tramentozzi ha parlato del valore dell’esplorazione tattile e dell’importanza dell’evoluzione digitale che attraverso le nuove tecnologie permette una visita autonoma nei siti culturali da parte della persona disabile. La mosaicista Anna Caterino del gruppo mosaicisti di Ravenna, ha realizzato l’opera.

“Riscoprirsi tecnici per i non vedenti che hanno dato frutto ad un prodotto estremamente inclusivo e diretto a tante categorie – sono le parole della mosaicista - è stato emozionante”. Sono state la tiflologa Tramentozzi e la signora Ornella Tortul ad effettuare in anteprima l’esplorazione tattile del pannello. Il modello è costituito da 5 strati. Si parte dal primo piano, la terra, che costituisce la posa base del mosaico. Il secondo strato è il rudus a base di malta, il terzo strato è costituito dal nucleus, il quarto dal sovranucleus e il quinto, il più superficiale, costituisce la pelle del mosaico.

E restando sull’importante tema sociale della disabilità, si preannuncia emozionante il concerto di questa sera, alle 20.45, nella serata che precede la celebrazione della ricorrenza patronale con una cerimonia interamente tradotta nel linguaggio dei segni. Il secondo appuntamento dei Concerti in Basilica 2023 punterà perciò i riflettori su una formazione e un progetto musicale che si sono rapidamente affermati a livello internazionale.

Protagonista sarà infatti il noto Coro Manos Blancas per Claudio Abbado, che coinvolge giovani con diverse disabilità. Cantando con la propria gestualità, dal cuore del presbiterio, il Coro Manos Blancas accompagnerà i Cori Artemìa e VocinVolo e l’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani, in un connubio umano e artistico che sottolinea il valore della musica come linguaggio universale.

Foto Ivan Bianchi

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