Da Aquileia a Parigi passando per New York, Roberto Tomat racconta le sue gare all’insegna della solidarietà

Da Aquileia a Parigi passando per New York, Roberto Tomat racconta i suoi traguardi all’insegna della solidarietà

all’Hotel Patriarchi

Da Aquileia a Parigi passando per New York, Roberto Tomat racconta i suoi traguardi all’insegna della solidarietà

Di Federico De Giovannini • Pubblicato il 07 Dic 2024
Copertina per Da Aquileia a Parigi passando per New York, Roberto Tomat racconta i suoi traguardi all’insegna della solidarietà

L’atleta ha raccontato i suoi traguardi 2024. Il ricavato dell’evento è stato donato alle associazioni Amici di Federico e Solidarietà è vita.

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Una sala piena di spettatori, amici e conoscenti ha accolto ieri sera all’Hotel Patriarchi di Aquileia Roberto Tomat, in passato sindaco della cittadina e oggi a settantadue anni “esploratore ciclista” e corridore, nell’ambito della serata di beneficenza che organizza ogni anno per raccontare le sue più recenti imprese sportive. Da più di vent’anni Roberto insegue la sua vocazione per la bicicletta e per la corsa, viaggiando in solitaria in tutta Europa – ha attraversato ben 22 stati – e prendendo parte a maratone e competizioni podistiche.

Durante questo 2024 entrambe le sue passioni hanno toccato un ideale coronamento: poco più di un mese fa l’atleta ha partecipato all’iconica maratona di New York, mentre a luglio ha percorso in solitaria i duemila chilometri che separano Aquileia e Parigi con l’obiettivo di andare a trovare il giovane Federico Sedmak e la sua famiglia, che nel 2008 dovettero trasferirsi da Villa Vicentina nella capitale francese per una delicata operazione di Federico che al tempo, ancora bambino, fu colpito da una grave forma di tumore al cervello. Fu per sostenere la famiglia Sedmak che nel 2008 nacque l’associazione “Amici di Federico”, tuttora attiva per aiutare le famiglie delle persone ammalate di tumore con le spese legate alle necessità che si trovano ad affrontare. È infatti a loro e all’associazione monfalconese “Solidarietà è vita” che sono stati donati i ricavati della serata.

Ad aprire l’evento le parole del sindaco Emanuele Zorino: «Ogni anno Roberto ci propone un momento di riflessione: oltre a un traguardo epocale come la maratona di New York, che i cittadini di Aquileia hanno seguito con vivo interesse, c’è l’importante causa rappresentata dagli “Amici di Federico”». «Possiamo riassumere l’esperienza di Roberto con le parole “saggezza”, “sport” e “solidarietà” – ha poi sottolineato Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Società per la conservazione della Basilica di Aquileia - durante la sua vita Roberto ha sempre rivolto la sua attenzione alle persone più deboli e fragili». La parola è passata a Roberto, che ha narrato la lunga pedalata fino a Parigi mostrando al pubblico video e fotografie. Ventidue giorni di viaggio per una media quotidiana di 95 chilometri sotto il sole cocente: questi i numeri dell’impresa di “Bob”, cominciata il 2 luglio con una partenza turbolenta a causa di alcuni imprevisti in risposta dei quali è arrivata la piacevole ospitalità di alcuni cittadini di Motta di Livenza.

Dal Veneto a Genova, seguendo idealmente il percorso dell’antica Via Postumia: «durante il tragitto mi sono spesso sentito teso a causa della scarsità di piste ciclabili, motivo per cui ho dovuto pedalare in mezzo al traffico» ricorda Roberto. Raggiunte la costiera ligure e la Francia le piste ciclabili sono fortunatamente aumentate e Roberto ha potuto attraversare piccole città e borghi ricchi di storia e affascinanti monumenti: Arles, Avignone, Chalon-sur-Saône (dove nacque Niepce, l’inventore della fotografia), ma anche i sedici chilometri di salita del Col de la Ginestre (tappa del tour de France) e i vigneti della Borgogna. Infine, una Parigi deserta e bloccata per le Olimpiadi, dove finalmente è avvenuto il commovente incontro con Federico e la sua famiglia: «un “leone”, ragazzo veramente determinato e pieno di passione, nonostante la sfortuna di un incidente che alcuni anni fa lo ha costretto sulla sedia a rotelle».

Il 3 novembre, poi, la maratona di New York: conoscere un’America grandiosa e moderna, sentirsi quasi perso fra quei 55mila partecipanti che alle 5.30 di mattina attendevano la partenza a Manhattan e girare infine per le vie della metropoli con la medaglia al collo ricevendo complimenti da perfetti sconosciuti. Questi i momenti e le emozioni provate da Roberto, che ha infine ripercorso tutte le avventure intraprese negli anni, ripensando agli incoraggiamenti, alle amicizie e ai preziosi legami che ne sono nati. «Non solo ho realizzato i miei sogni, ma grazie a tutto ciò sono arrivato dove nemmeno la mia immaginazione avrebbe saputo portarmi» le sue commosse parole. Quali saranno allora i prossimi progetti? La risposta finale ha colpito il pubblico in sala. «Questo potrebbe essere il mio ultimo viaggio in bici in solitaria – rivela Roberto – ma di certo non intendo fermarmi e rinunciare a stare in movimento: vediamo che cosa mi riserverà il futuro».

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