Il museo del Milite Ignoto, il ministro Sangiuliano apre il cantiere ad Aquileia

Il museo del Milite Ignoto, il ministro Sangiuliano apre il cantiere ad Aquileia

la cerimonia

Il museo del Milite Ignoto, il ministro Sangiuliano apre il cantiere ad Aquileia

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 28 Mag 2024
Copertina per Il museo del Milite Ignoto, il ministro Sangiuliano apre il cantiere ad Aquileia

Domenica la posa della prima pietra alla vecchia stazione ferroviaria che diventerà Museo del Milite Ignoto, con i ministri Sangiuliano e Ciriani.

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È stato il ministro alla cultura Gennaro Sangiuliano a dare la prima badilata, letteralmente, per la posa della prima pietra alla vecchia stazione ferroviaria che diventerà Museo del Milite Ignoto. Già nel 2021 Aquileia era stata fulcro per il Centenario della partenza della salma verso Roma in un tragitto che aveva toccato gran parte dello Stivale.

Domenica 26 maggio, dunque, in un pomeriggio soleggiato, un variegato gruppo di amministratori, locali, regionali e nazionali ha dato avvio alle prime fasi dei lavori. Una manifestazione voluta fortemente dal locale gruppo alpini: «Qui c’è il catarsi non solo di una guerra ma della scelta di una madre, Maria Bergamas, che ha poi scelto di rimanere nel Cimitero degli Eroi accanto alle altre dieci salme», così in apertura il sindaco, Emanuele Zorino. Il Primo cittadino, tra l’altro, ha voluto anche ricordare la figura del generale Ottogalli «che negli anni ha portato avanti un importante lavoro».

«Il milite ignoto – così il presidente del gruppo alpini, Gianfranco Benvenuto - un soldato senza nome, col silenzio della morte ha lasciato nei cuori un sentimento di pace e deve essere ricordato dai giovani». Il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, presente assieme al collega Luca Ciriani, delegato ai rapporti con il Parlamento, ha ribadito: «Sono pezzi di storia – riferendosi alla posa della pietra – che ricorderò anche quando avrò terminato il mio mandato da ministro. Accanto alla storia dei piccoli, delle famiglie, dei singoli, c’è la storia grande, quella della Patria».

Quindi, alla presenza di sindaci del territorio, compreso il primo cittadino di Palermo, dei ministri e dei consiglieri regionali – presente, va citato, il direttore del Sacrario Militare di Redipuglia, il tenente colonnello Massimiliano Fioretti, responsabile, tra i vari, anche del vicino Cimitero degli Eroi – la sepoltura di una scheggia di granata risalente al Primo conflitto mondiale e la posa simbolica della prima pietra.

Sulla lapide una scritta: “Pax”, pace, in latino, «lingua storica ma ancora attuale e universale», così Zorino. A deporre la lapide un rappresentante del gruppo alpini e due giovani di Aquileia a simbolo del lavoro per la salvaguardia della memoria. Con la cerimonia dell’ammainabandiera si è concluso il momento civile.

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