IL TRAGUARDO
Da Aquileia alla maratona di New York: la grande impresa dell’atleta Roberto Tomat
Dopo molte e incredibili avventure di corsa e bici, lo sportivo 72enne ci racconta le emozioni provate all’iconica maratona.
Nella mattinata di domenica 3 novembre si è tenuto il più iconico e importante a livello mondiale degli eventi podistici legati alla corsa, la maratona di New York. Giunta alla sua 53sima edizione e come di consueto trasmessa in mondovisione, la competizione ha visto quasi 50.000 podisti cimentarsi nei 42 chilometri di percorso dal ponte di Verrazzano al verde traguardo di Central Park. Fra essi, quest’anno, ha partecipato anche Roberto Tomat: 72 anni, cittadino ed ex sindaco di Aquileia, animato da una grandissima passione per lo sport e il viaggio e già “autore” di una serie di incredibili imprese.
Ci mettiamo in contatto con Roberto, partito per la Grande Mela lo scorso mercoledì assieme alla moglie e al gruppo sportivo di Codroipo “Friuli Runner”. Cominciamo dunque chiedendogli di raccontarci lo svolgimento e le sensazioni da lui provate durante la celebre corsa. «Per me è stata un’esperienza davvero emozionante e ricca di soddisfazione anche dal lato personale. Di maratone ne ho già corse altre negli anni, ma non a questo livello: questa di New York è stato qualcosa di indimenticabile per la mia esperienza di corridore». Prima di proseguire, Roberto ci tiene anche a ringraziare i suoi sponsor - Dana Sport, Ristorante Hotel Patriarchi Mattiussi e One Clinic - così come il Comune di Aquileia per aver dato il «patrocinio morale all'iniziativa».
«Una maratona del genere ti introduce in uno spazio grandioso dove una marea oceanica di gente ti trascina volente o nolente verso il traguardo – continua Roberto – le persone ti applaudono dal primo all’ultimo metro, ti incitano, ti chiamano per nome e ti “donano” tutto quel che possono. È stato bellissimo, veramente emozionante». Oltre alla soddisfazione personale e all’orgoglio di rappresentare Aquileia in un contesto di respiro mondiale, per Roberto la maratona è stata l’occasione per superare i condizionamenti di un piccolo e recente stop dovuto a un malanno. «Dieci giorni dopo il ritorno dal viaggio in bici Aquileia-Parigi, a fine agosto, mi è spuntata una cisti al ginocchio. Mi sono rivolto al pronto soccorso e ho dovuto fermarmi per una quarantina di giorni – racconta – durante la gara non ho avuto alcuna sofferenza a livello fisico, ma permaneva il pensiero di non farcela. In ogni caso ce l’ho fatta e, a 72 anni, posso dire di essere venuto a divertirmi qui a New York».
“Viaggio in bici Aquileia-Parigi?”, gli domandiamo allora increduli. Si, perché l’iconica maratona di New York non è che il coronamento di una passione per lo sport che Roberto abbraccia da una vita intera e che da vent’anni concretizza in “avventure” che hanno dell’incredibile. «Con la corsa ho cominciato tardi, a sessant’anni, mentre la bicicletta è la passione della mia vita – ci spiega – nel 2000 ho cominciato a pedalare in tutta Europa: ho intrapreso undici viaggi in solitaria attraversando 22 stati europei, fra cui Spagna, Grecia, Turchia ed Estonia. Ho viaggiato in bici l’anno scorso da Aquileia a Capo Nord e quest’anno da Aquileia a Parigi». Vere e proprie traversate mosse dal desiderio vedere il mondo e conoscere nuove persone e culture, provando di volta in volta sensazioni così belle che, a detta sua, sembrano impossibili da raccontare. La paura di fare incidenti o di incorrere in altri rischi? «Nella mente passano altri pensieri, la priorità è viaggiare e il corpo si adegua di conseguenza: quando sei sereno riesci ad andare in capo al mondo senza problemi».
Dopo le epiche pedalate ecco giungere la passione della corsa, con risultati altrettanto stupefacenti. «Sono diventato campione italiano nei 100 km sulla pista di Imola nel 2021, e sempre nel 2021 ho vinto il campionato di 50 km in provincia di Piacenza; nel 2022 sono diventato campione italiano di categoria nei 42 chilometri della maratona di Ravenna e ora con grande serenità ho partecipato a quella di New York». L’attività e la motivazione di Roberto sono veramente inarrestabili: «spero di concludere questo 2024 con la corsa di ventiquattro ore di Telethon», ci dice infatti in conclusione. Ogni anno, infine, l’atleta organizza all’Hotel Patriarchi di Aquileia una serata di solidarietà per raccontare le sue “avventure sportive” e per raccogliere fondi da donare in beneficenza all’associazione “Amici di Federico”. L’evento si terrà il 6 dicembre e sarà l’occasione per conoscere da vicino i viaggi e le imprese sportive di Roberto, da ultima proprio la meravigliosa corsa a New York di cui ci ha parlato con grande emozione.
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