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Apre la mensa in università a Gorizia, 30 studenti al primo pranzo

Si punta ad ampliare i servizi, tre menù a disposizione sull'app.
Sono stati una trentina gli studenti che hanno provato per la prima volta la mensa universitaria, a Gorizia. La struttura collocata al piano terra del polo di via Alviano ha aperto quest’oggi i battenti, nella fascia tra le 13 e le 14, accogliendo gli iscritti che hanno voluto subito testare il nuovo servizio. Affluenza positiva visto che, ad oggi, solo Architettura è ripartita con le lezioni, mentre Scienze internazionali e diplomatiche e la magistrale in Diplomazia e cooperazione internazionale ritorneranno il prossimo lunedì.
A salutare i primi avventori è stata Ilaria Garofalo, delegata dell’Università di Trieste per il miglioramento dell'inclusione degli studenti, che ha pranzato lei stessa in sala. Lo spazio, ricavato dagli ex uffici delle associazioni chiuso ormai da quasi 6 anni, è stato completamente rinnovato con un investimento da 320mila euro dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Ardis), necessario per la riqualificazione e l’acquisto di tavoli e strumentazione. Una sessantina le postazioni disponibili, con accesso ai forni microonde.
L’idea evidenziata da Garofalo è quella di abbellire ulteriormente l’aula, anche con colori, destinata a diventare spazio degli studenti per mangiare e trascorrere le pause. Poco distante c’è l’ex bar, dove inizialmente si ipotizzava la nascita della mensa, che invece rimarrà riservato ad aula studio “rumorosa”. È quindi attesa l’installazione di ulteriori dispositivi, tra cui le macchinette di snack e bibite attualmente posizionati al primo piano, in uno spazio che verrà dedicato solo allo studio. La pulizia dei tavoli, poi, è delegata a chi li usa.
Dal canto suo, l’assessore all’Università, Chiara Gatta, ha auspicato che gli stessi ragazzi del polo utilizzino sempre di più questo servizio. Il tutto si fa online, prenotando tramite l’app “Book a meal” e scegliendo tra tre menù diversi, pagando sullo smartphone. Il costo è già suddiviso in base all’Isee a disposizione dell’Ardis. Ci si può iscrivere fino alle 6 del mattino stesso, ritirando poi il pranzo, che si può consumare lì o altrove. Qualora non si riuscisse a passare entro le 14, il sacchetto sarà lasciato sul tavolo, a disposizione.
Tra i punti evidenziati dagli studenti presenti, c’è la mancanza di riscaldamento, questione già nota all’ateneo e causata da un problema del sistema su cui si è già al lavoro. Assenti anche i bidoni dell’umido. Al netto di tutto, comunque, la rappresentanza accoglie soddisfatta la novità: “Speriamo che il trend di presenze sia sempre più positivo - commenta Connor Lough, rappresentante in consiglio di dipartimento che ha seguito l’iter - e che si vada oltre la capienza massima dell’aula, così da spingere all’attivazione di una vera e propria mensa, non solo con il pasto veicolato”.
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