Aperto l'Ambulatorio sperimentale a Monfalcone, dubbi del Pd sulla sanità

Aperto l'Ambulatorio sperimentale a Monfalcone, dubbi del Pd sulla sanità

LE REAZIONI

Aperto l'Ambulatorio sperimentale a Monfalcone, dubbi del Pd sulla sanità

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 19 Gen 2023
Copertina per Aperto l'Ambulatorio sperimentale a Monfalcone, dubbi del Pd sulla sanità

Il testo voluto da Giurissa, Frisenna e Bhuiyan chiede che la precarietà della situazione venga risolta in breve tempo.

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Se lunedì scors è stato il giorno che ha dato il via all’Ambulatorio sperimentale di assistenza primaria a Monfalcone - un’apertura che sarà garantita dai medici di continuità assistenziale e dagli studenti del Ceformed una copertura dalle 8 alle 20 - dall’altro, è stato l’evento che ha innescato le reazioni della minoranza consiliare del Pd. Per i dem, i cittadini subiscono da tempo la cronica carenza di medici di medicina generale che ha lasciato senza assistenza molte persone. Sembrerebbe che l’unico medico disponibile a fine 2022 per ricoprire questa posizione, sia stato poi dislocato a Doberdò del Lago.

In un comunicato, il circolo locale dichiara: “Asugi, dopo aver fatto marcia indietro sull’aumento obbligatorio al tetto degli assistiti, ha raggiunto degli accordi stipulati il 23 ed il 30 dicembre scorso con i medici di medicina generale. L’azienda ha informato che fosse necessaria la conferma da parte dei medici in merito alla disponibilità o meno all'aumento del massimale di pazienti. Vista la scarsa adesione volontaria nella nostra area di riferimento, è stato urgente istituire l’organizzazione del servizio integrativo sperimentale di assistenza primaria – i Sisap - e degli ambulatori sperimentali di assistenza primaria, gli Asap”.

L’attività di questa nuova struttura, sita in via Crociera, è rivolta infatti esclusivamente ai cittadini che in seguito alla cessazione di attività del proprio medico e dell’esito negativo di tutte le procedure previste per il conferimento di un nuovo incarico, sono rimasti senza la possibilità di effettuare la scelta di un nuovo professionista. Cosa viene rilevato quindi dai dem che siedono in consiglio? La mancanza di una reale disponibilità dei medici che ha creato un paradossale cortocircuito tra assistito e medico. In pratica, se per il cittadino la procedura sul portale Sesam era andata a buon fine, per il medico si superava il massimale degli assistiti contro la sua volontà in modo automatico.

Da qui il corto circuito per l’assegnazione dei camici bianchi. A questo, i dem monfalconesi hanno rilevato pure la mancanza del potenziamento della sanità territoriale, delle liste sanitarie al collasso e un sovraccarico di obblighi amministrativi e burocratici gravanti sui medici di base e sul pronto soccorso. Considerando che le problematiche sollevate sono state ritenute di estremo rilievo, i consiglieri della minoranza del Pd Lucia Giurissa, Paolo Frisenna e Bhuiyan Sani, hanno depositato una mozione che sarà messa all’esame del prossimo consiglio comunale.

“La sperimentazione attivata lunedì scorso dall’Asugi in via Crociera è, dati alla mano, quanto meno provvisoria vista la situazione di emergenza – sono le parole di Lucia Giurissa – e visto il nostro importante compito di indirizzo e controllo, riteniamo necessario il coinvolgimento di tutte le forze politiche sulla tematica che tocca indistintamente tutti i cittadini della nostra città”. Giurissa ritiene inoltre quanto mai urgente la convocazione della commissione ambiente, salute e qualità della vita: “In quella sede potremmo invitare il dottor Antonio Poggiana e il dottor Carlo De Vuono per discutere dello stato dell’arte della sanità pubblica a Monfalcone”.

I consiglieri di minoranza hanno ritenuto quindi necessario impegnare e invitare il sindaco Annamaria Cisint e la giunta a farsi parte attiva nei confronti della Regione, che ha competenza primaria in materia sanitaria, affinché questa situazione precaria venga sanata nel più breve tempo possibile e a rendere concreta, in qualità di ente facilitatore, la messa a disposizione di alcuni mezzi di trasporto adeguati soprattutto alle persone con fragilità sociali che dovranno spostarsi per raggiungere ambulatori medici o strutture sanitarie fuori sede.

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