L’appello dei Fridays for Future a Gorizia: «Necessario un cambiamento»

L’appello dei Fridays for Future a Gorizia: «Necessario un cambiamento»

Le parole

L’appello dei Fridays for Future a Gorizia: «Necessario un cambiamento»

Di Lisa Duso • Pubblicato il 15 Apr 2023
Copertina per L’appello dei Fridays for Future a Gorizia: «Necessario un cambiamento»

Le richieste dei ragazzi sul tema della crisi climatica e le proteste contro «un’amministrazione indifferente».

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I ragazzi del Fridays for Future di Gorizia, Trieste e Carnia hanno portato a Gorizia le loro idee per un futuro più equo e solidale, nell’obiettivo di contrastare la crisi climatica bloccandone le conseguenze. È attraverso il loro manifesto - dove discutono i temi di trasporti e mobilità, prevenzione incendi, fonti fossili, turismo sostenibile, siccità e allevamenti - che mirano a raggiungere i cittadini e gli organi regionali. Il proposito è un reale cambiamento di rotta della politica regionale, che accusano di ignorare da anni quelle che sono i dati riportati dalla comunità scientifica.

“È stato scritto insieme per riuscire ad avere un colloquio al fine di portare avanti le nostre idee ma è aperto alle modifiche di tutti i cittadini” è stata la precisazione dell’attivista Anna Postorino, che tiene a sottolineare la piena inclusività che si vuole raggiungere con la comunità cittadina del territorio. Pietro Prizzi ha esposto quello che ha definito essere uno dei temi più importanti del manifesto, ossia la mobilità e i trasporti: “non è sufficiente sostituire le auto con le auto elettriche, visto l’impatto ambientale dovuto alla loro produzione, ma è necessario puntare su trasporto pubblico locale e sulle linee ferroviarie”.

La proposta è inoltre per un trasporto integralmente gratuito, per incentivarne maggiormente l’utilizzo: “Una riforma che costerebbe 37 miliardi a livello nazionale e molto meno a livello regionale, una cifra comunque più bassa rispetto a molti altri provvedimenti presi” spiega l’attivista triestino. Ad essere un tema particolarmente sentito è quello della prevenzione degli incendi, visti i drammatici fatti avvenuti sul Carso avvenuti questa estate. Denuncia Prizzi: “Non sono state prese le misure necessarie per far sì che questo non si ripeta”, scagliandosi contro una giunta regionale e comunale che il movimento accusa ignorare una situazione ormai al limite.

Necessaria inoltre la decarbonizzazione, con l’eliminazione completa delle fonti fossili: il dito è così puntato contro la centrale termoelettrica di Monfalcone A2A, e la Siot, Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino facente parte del gruppo Tal. “Per questi progetti non è stata consultata la cittadinanza – spiega Postorino – e sono voluti per un aumento degli introiti senza però pensare ad una effettiva mitigazione della crisi climatica: è per questo motivo che richiediamo la regione revochi il progetto”.

Le richieste sono anche per un uso controllato delle risorse idriche e la necessità di ambire ad un turismo sostenibile, come specificato da Giacomo Genovese, che si è detto “contro il modello di turismo diffuso in regione, contro le grandi opere che desertificano il territorio come piste sciistiche anche sotto i 100 metri o la cabinovia di Trieste”. La querela anche contro gli allevamenti intensivi, con la richiesta di uno stop immediato ai sussidi alla zootecnica e maggiore offerta di menù vegetali enunciata dalla goriziana Elena Fracas. L’invito dei ragazzi è quello di un reale cambio di rotta, che debba coinvolgere soprattutto chi le cose le può realmente cambiare, denunciando un’amministrazione come quella goriziana che in vista della Capitale Europea del 2025 “invece di puntare su un ampliamento dei mezzi pubblici pensa solo a costruire parcheggi in più”.

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