Rischio sciopero in Fincantieri e Nidec, tensione su appalti Familia a Monfalcone

Rischio sciopero in Fincantieri e Nidec, tensione su appalti Familia a Monfalcone

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Rischio sciopero in Fincantieri e Nidec, tensione su appalti Familia a Monfalcone

Di Redazione • Pubblicato il 17 Apr 2024
Copertina per Rischio sciopero in Fincantieri e Nidec, tensione su appalti Familia a Monfalcone

Il sindacato pone un ultimatum di 10 giorni all’azienda per trovare una soluzione allo stato di crisi presente negli appalti, altrimenti sarà sciopero.

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La Uiltucs del Friuli Venezia Giulia proclama lo stato di agitazione, a partire di lunedì 22 aprile, dei lavoratori degli appalti Familia Srl negli Stabilimenti Fincantieri e Nidec Spa di Monfalcone, con la sospensione di tutte le prestazioni supplementari e straordinaria al di fuori da quanto previsto dal contratto. Lo fa sapere la segretaria organizzativa della UILTuCS del Friuli Venezia Giulia, Marisa Furlan, e il responsabile vertenze del sindacato, Giandomenico Altieri, in una lettera alle tre aziende.

La sigla fa sapere che sono falliti i numerosi tentativi da parte sindacale di arrivare a un accordo con Familia Srl per la corretta applicazione del contratto collettivo nazionale. Nello specifico si segnala che l’azienda, parte del consorzio "Pulitecnica Friulana-Pf Group", «applica ai propri dipendenti il contratto nazionale Safi–Servizi ausiliari e fiduciari integrati non più in vigore poiché disdettato a ottobre 2022 e inserito dal Cnel tra i contratti collettivi nazionali non più in vigore, in quanto confluito nel più ampio e unitario rinnovo contrattuale della vigilanza privata».

«Tra l’altro - prosegue la nota del sindacato - il contratto servizi fiduciari e di vigilanza privata nulla ha a che fare con le mansioni effettivamente svolte dai lavoratori all’interno dei cantieri: pulizia industriale, civile, logistica conduzione di mezzi ad uso industriale o addirittura di produzione industriale, come i servizi che Familia Srl svolge in appalto alla Nidec».

L’azienda, denuncia la UILTuCS, «porta avanti una politica di contrattazione individuale gestita in maniera padronale e del tutto discriminatoria con la concessione unilaterale di erogazioni individuali legati a disponibilità extra contrattuali dei dipendenti che acconsentono allo spostamento dei turni di lavoro o flessibilità indiscriminata». Inoltre, «fatto assolutamente inaccettabile, impone nei contratti individuali il recupero del 'Ticket Naspi' in caso di cessazione del contratto o il recupero dei costi di formazione obbligatoria sostenuta dall’azienda per formare i propri lavoratori».

«Si aggiunge inoltre il fatto che Familia srl è solita contrattualizzare i propri dipendenti con un contratto part-time a fronte di una prestazione lavorativa a tempo pieno organizzata, stabile e continuata, con la conseguenza che i lavoratori in ogni caso di assenza per malattia, infortunio, ferie, permessi perdono una parte della loro retribuzione ordinaria».

Per questo motivo, scattata la mobilitazione: il sindacato inoltre pone un ‘ultimatum’ di 10 giorni all’azienda per trovare una soluzione allo stato di crisi presente negli appalti per una piena soddisfazione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, in assenza della quale seguirà una sospensione dell’attività lavorativa.

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