Antonella Viola e i tempi del nostro corpo, cosa ci dice la scienza sul palco di èStoria

Antonella Viola e i tempi del nostro corpo, cosa ci dice la scienza sul palco di èStoria

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Antonella Viola e i tempi del nostro corpo, cosa ci dice la scienza sul palco di èStoria

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 24 Mag 2024
Copertina per Antonella Viola e i tempi del nostro corpo, cosa ci dice la scienza sul palco di èStoria

La biologa e divulgatrice ospite oggi al Verdi, parlando dei ritmi frenetici che rischiano di farci diventare meno produttivi e dimenticandoci del riposo.

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Perché ci sentiamo sempre stanchi? Perché facciamo fatica ad addormentarci o ci svegliamo di continuo? Come possiamo aiutare il corpo a riposare? Queste sono solo alcune delle domande che Antonella Viola, biologa e divulgatrice scientifica, ha risposto al pubblico del festival èStoria nel panel dedicato dal titolo “Il tempo del corpo”, presso il Teatro Verdi di Gorizia oggi (venerdì 24 maggio) alle 19. A dialogare con Viola è stato il professore Alessio Sokol.


La scienziata ha spiegato il motivo per il quale ha deciso di pubblicare l’omonimo libro, dopo anni di lezioni nelle aule universitarie. Oltre alla didattica ed alla ricerca, l’autrice ha raccontat che: «nell’ambito del mio lavoro c’è una terza direttrice, quella della divulgazione. Trovo molta ispirazione nello spiegare al grande pubblico la meraviglia della scienza e l’importanza della conoscenza della biologia per introdurre ai lettori e cittadini un minimo di prevenzione».

Sokol ha punzecchiato la scienziata in merito al ritmo dei nostri corpi, visto che nel saggio l'autrice ha evidenziato l’insostenibilità dei ritmi quotidiani. Questi – spesso frenetici – rischiano di farci diventare meno produttivi, dimenticandoci troppo spesso il tempo e la qualità del riposo. «Ognuno di noi ha un cronotipo diverso – ha spiegato Viola – quando i bambini crescono, ad esempio, hanno l’esigenza di svegliarsi man mano più tardi. Ciò, tuttavia, non viene preso minimamente in considerazione dalla nostra società dell’efficienza, visto che quest’ultima ha dei ritmi ed orari molto precisi e frenetici».

Secondo alcuni studi, se noi spostassimo l’orario d’ingresso a lavoro o a scuola, il risultato sarebbe enormemente maggiore rispetto ai costi che servirebbe per tale cambiamento». Il corpo umano non è un orologio quindi, ma un negozio di orologi dove tutti battono la stessa ora. Fondamentali da capire sono i ritmi circadiani, ossia quelle oscillazioni biologiche che avvengono nel nostro corpo di circa 24 ore, che sono comuni in tutti gli essere viventi.

«L’orologio principale è ovviamente il nostro cervello, collegato alla retina che recepisce la luminosità dell’ambiente – continua – l’alternanza tra luce e buio ci ha preparato in millenni nell’essere più attivi di giorno e meno di notte quando calano le tenebre. Nel nostro corpo ci sono altri mille orologi, che molto spesso sono disallineati tra loro e rischiano di portare malattie più o meno gravi. Negli ultimi cent’anni la luce artificiale, dalle lampadine alla luce blu degli smartphone, ha sconvolto completamente i nostri organismi, indebolendo i nostri sistemi immunitari».

Fondamentale per la nostra salute, oltre ad un buon sonno di 7-8 ore, c’è una sana alimentazione. Questa deve avere anche degli orari precisi, evitando ad esempio di addormentarsi subito dopo la cena. Secondo un celeberrimo esperimento con alcuni topi, dove questi erano divisi in due gruppi (uno si cibava a piacimento mentre l’altro solo in una parte della giornata), si è evidenziato chiaramente che, nonostante la stessa quantità di calorie ingerite, il gruppo di roditori che si nutriva in una parte specifica della giornata era più in salute ed in forma rispetto agli altri.

«Più conosciamo i nostri ritmi circadiani, a partire dal cibo ed il sonno ma passando anche per il timing dell’assunzione di un medicinale o di un vaccino, meglio riusciamo a vivere e combattere alcune malattie» conclude Viola. Con questo ultimo lavoro l’autrice ha concluso un ciclo di libri riguardanti la prevenzione e, per quanto riguarda il futuro, probabilmente in ballo ci sarà un testo edito da Einaudi riguardante il futuro della scienza nell’ambito medico.

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