le richieste
Antenna 5G vicina a scuole e casa di riposo, proteste dei cittadini a Grado

Si riaccende la discussione sull'installazione dell'impianto in Riva Sant'Andrea. I cittadini saranno ascoltati dal commissario Viola.
Nei giorni scorsi, il Comitato spontaneo a tutela della salute e dell’ambiente di Grado ha depositato all’ufficio protocollo del Comune una richiesta di intervento urgente, rivolta al commissario comunale Augusto Viola. Il documento contiene un sollecito legato alla petizione presentata a febbraio dello scorso anno e riguardante l’installazione dell’antenna Iliad 5G presente in Riva Sant’Andrea 31.
«Si scalda il clima tra i cittadini di Grado, rimasti inascoltati ed ignorati per più di un anno, soprattutto ora che le ultime antenne di telefonia mobile stanno recando problemi di salute, a quanto sembra, irreversibili – dichiara in una nota il Comitato - uno sconvolgimento nella vita di alcuni residenti che hanno le abitazioni adiacenti all'impianto di telefonia mobile, allocato in Riva Sant'Andrea 31, vicino all'Hotel Serena». Per i rappresentanti del comitato sono passati «troppi mesi, ad attendere risposte e troppe ripercussioni sulla vita quotidiana, sulla salute ed in alcuni casi sull'attività lavorativa».
Nel documento viene sollevato il fatto che l’ubicazione dell’impianto si trova in un sito residenziale sensibile vista la presenza di due asili nido, una scuola dell’infanzia, una scuola primaria e la Casa di riposo. Sono stati sollevati dei dubbi anche per quanto riguarda l’autorizzazione paesaggistica che sembra non compaia dall’accesso agli atti che il Comitato ha consultato.
«I cittadini si sentono ignorati su tutti i fronti – scrive la nota – anche se nel mese di aprile del 2023 è stata presentata, agli uffici comunali, una petizione con circa 300 firme. Troppe cose non sono chiare. Nel nostro comune piovono antenne e non si capisce perché non viene tenuto conto del principio di precauzione nei luoghi sensibili quali ad esempio asili nido, scuola materna, scuole elementari, case di riposo e le abitazioni stesse troppo vicine».
il gruppo critica anche la mancanza di uno studio sul danno biologico. «Nessuna informazione è stata data alla cittadinanza. Nel nostro statuto comunale l'articolo 55 regola la risposta alle petizioni dei cittadini entro 60 giorni, ma è passato quasi un anno. La tutela paesaggistica assente anch'essa, dov'è? Chi è che deve tutelare il nostro habitat, e la nostra Isola? Quali sono gli interessi tra privati che vanno a ledere i nostri diritti e la nostra salute?».
Secondo quanto comunicato nella nota «Alcuni cittadini stanno abbandonando la propria abitazione per problemi di salute legati allo sviluppo di un elettro sensibilità causata da elettrosmog. Ci teniamo a segnalare, che per legge regionale, ogni comune, dovrebbe essere regolamentato da un piano antenne. In questo caso, sappiamo solo che è stato redatto dai professionisti incaricati dall'amministrazione comunale nel 2016, presentato alla popolazione e tenuto poi nel cassetto senza applicarlo ed attuarlo, oltre ad esser stato comunque pagato con i soldi dei contribuenti».
«Inoltre – conclude la nota - ci si chiede perché mai, un interesse economico tra privati debba andare a minare la salute pubblica ed è tenuto non in trasparenza, quando al pari accade che gli immobili coinvolti subiscono un deprezzamento importante». Alla luce di quanto espresso nel testo inviato alla nostra redazione,
Il Comitato chiede quindi la dismissione dell’antenna, il blocco a nuove eventuali autorizzazioni di nuove installazioni e l’aggiornamento e l’attuazione del Piano Antenne. Non manca nemmeno la richiesta di accesso agli atti che avrebbero autorizzato le installazioni, il riconoscimento del danno causato alla salute dei cittadini e la contezza sugli interessi economici intercorsi tra i privati intervenuti. Preso atto della situazione, il commissario comunale Augusto Viola ha convocato in municipio i cittadini coinvolti nella vicenda per martedì 13 febbraio.
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