Le dichiarazioni
L'Anpi contro il ricevimento della X Mas: «Si sospenda per la Capitale Europea»
Il sodalizio interviene sulla questione. «L'amministrazione non accolga con fascia tricolore».
Che sia un momento divisivo per la città, nel ricordo e nella memoria di un Novecento che ancora fa sanguinare idee ed eventi, ormai è noto. La visita, e accoglienza, dell’Associazione Combattenti Decima Flottiglia Mas alla lapide nell’atrio del municipio di Gorizia e in altri monumenti del capoluogo, prepara anche per l’anno in arrivo la polemica.
«Nova Gorica/Gorizia capitale della cultura sono una straordinaria opportunità per riflettere sulle divisioni tra italiani e sloveni determinate dal fascismo, dal secondo conflitto mondiale e dalla lunga guerra fredda che si è prolungata ben oltre la definizione del confine», ribadisce l’Anpi provinciale in vista dell’appuntamento annuale previsto per il 19 gennaio.
«Non è accettabile che il lungimirante percorso di pace e rispetto, portato avanti spesso in solitudine da tanti antifascisti, uomini e donne, italiani e sloveni, artisti, associazioni, riviste sia messo in discussione da decisioni politiche che riaprono le ferite del passato e non vogliono consegnare alla storia le vicende del '900 per farne ancor oggi strumenti di propaganda politica. Conviene che la storia non venga conosciuta, in modo da nascondere i crimini delle formazioni collaborazioniste dei nazisti, come i marò della Decima, e alimentarne il mito di difensori dell’italianità nascondendo il fatto che furono sconfitti nella battaglia di Tarnova e allontanati da Gorizia dagli stessi tedeschi cui erano subordinati», ribadiscono.
«Non è accettabile che nel 2025, a pochi giorni dall'inaugurazione della Capitale della Cultura si ricevano ancora i reduci di tale formazione, accolti dal sindaco o da un suo delegato con la fascia tricolore che rappresenta l'intera città. La Decima mas si è macchiata di crimini contro gli antifascisti: basti pensare alle torture avvenute nella Caserma Piave di Palmanova e a quelle perpetrate nella sede del comando della formazione a San Pietro presso Gorizia», così ancora il sodalizio.
Per i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani «non è accettabile che si accolgano i marò che celebrano con tutti gli onori il loro comandante, Junio Valerio Borghese, autore di un tentativo di colpo di stato nel dicembre del 1970. I cittadini non possono sopportare ulteriori sfregi alla Costituzione, dopo la mancata revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini. Ricevere i nostalgici del Duce, collaborazionisti del Terzo reich, colloca Gorizia nell'isolamento internazionale: molto lontana dai valori che le due città sono chiamate a rappresentare. Chiediamo alle autorità competenti di impedire l'offensiva cerimonia», concludono.
La richiesta, insomma, è quella che l’amministrazione non riceva il sodalizio con la fascia tricolore, «simbolo di tutta la città: se l’associazione dei combattenti vuole portare dei fiori, lo faccia in privato. A questo non ci opponiamo».
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