Animi accesi sul 25 aprile a Gorizia, Ziberna: «Anpi fomenta l'odio»

Animi accesi sul 25 aprile a Gorizia, Ziberna: «Anpi fomenta l'odio»

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Animi accesi sul 25 aprile a Gorizia, Ziberna: «Anpi fomenta l'odio»

Di T.D. • Pubblicato il 21 Apr 2023
Copertina per Animi accesi sul 25 aprile a Gorizia, Ziberna: «Anpi fomenta l'odio»

Il sindaco Ziberna ribatte alla lettera inviata dall'Anpi al Quirinale sul 25 aprile: «La solita quanto falsa loro versione di fatti».

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Si infiammano i toni a Gorizia in vista del 25 aprile, come ormai abitudine da tempo. Questa volta, è il sindaco Rodolfo Ziberna a replicare secco alla lettera scritta dall'Anpi e indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nella stessa, peraltro, il sodalizio puntava il dito proprio verso di lui. "Non meravigliano le distorsioni della verità - attacca il primo cittadono - cui ci ha abituato l'associazione dei partigiani di Gorizia, che ha scelto 'Il Fatto Quotidiano' (noto per aver ospitato ieri la squallida ed offensiva vignetta contro la sorella della nostra premier) per farsi pubblicare la solita quanto falsa loro versione di fatti datati e meno datati".

Il riferimento è alla prima pubblicazione della missiva, proprio sul giornale fondato da Marco Travaglio. "Solo chi non vive a Gorizia - prosegue la replica - potrebbe credere ad Anpi quando sostiene che a Gorizia non si festeggi il 25 aprile come festa della liberazione nazionale dal nazifascismo. I goriziani, invece, sanno che la si festeggia e che il Comune è sempre presente alle cerimonie solenni. Senza dubbio è vero che l'Anpi non invita il Comune alle sue cerimonie. Ovviamente rispettiamo la scelta, pur discutibile, di chi ritiene che l'istituzione Comune non debba partecipare".

"I goriziani sanno che è falsa l'affermazione che noi vogliamo ridurre il fenomeno della Resistenza ai 'quaranta giorni di terrore' dell’amministrazione 'titina' ai danni di cittadini colpevoli 'solo perché italiani', perché invece abbiamo sempre espresso gratitudine verso tutti quelle donne e uomini partigiani che sono morti o hanno rischiato la vita per la liberazione della nostra terra. Contestualmente abbiamo condannato e continuiamo a condannare quei partigiani che, invece, non volevano liberare la nostra terra bensì assoggettarla ad altra dittatura, quella comunista, il cui numero di vittime in Italia ed in Europa ahimè è noto".

Ziberna rimarca che "l'Anpi però continua a non voler condannare chi ha sottratto alle loro famiglie ed ucciso centinaia di goriziani inermi a guerra finita, rei di essere italiani. Gorizia il 25 aprile non poteva festeggiare la liberazione, perché alcuni giorni dopo avrebbe vissuto una delle pagine più buie e sanguinose della propria storia. Ed ecco la ragione per cui se Gorizia partecipa il 25 aprile alla giornata che ricorda la liberazione del Paese, invece festeggia il 12 giugno la sua vera liberazione dalle occupazioni. La ferocia dell'occupazione titina ha lasciato centinaia di migliaia di vittime in territorio sloveno e negare ciò non serve a nulla".

"Abbiamo sempre rappresentato grande vicinanza agli amici di lingua o nazionalità slovena per la violenza subìta per mano fascista e per mano titina. Non attraverso il negazionismo o il giustificazionismo si cresce ma attraverso l'insegnamento di ciò che è accaduto perché non accada mai più. Anpi deve avere il coraggio di ammettere che tra i tanti partigiani cui va la nostra gratitudine ci sono partigiani comunisti filo-Jugoslavia che si sono macchiati le mani di sangue innocente. Ma non lo fa negando ciò che la storia afferma". C'è poi il capitolo sulla cittadinanza onoraria a Liliana Segre, che ha creato un caso politico qualche anno fa.

Il sindaco ricorda la proposta del centrosinistra in consiglio comunale a favore dell'ex deportata, "grande donna e senatrice che ha subito la tragedia del lager" e "che non è stata accolta, come a tutti noto, perché il centrodestra voleva conferire la cittadinanza non già ad una sola vittima ma a tutte le vittime della comunità ebraica, attraverso la loro associazione nazionale. La sinistra, come noto, non voleva tutte le vittime ma solo la Segre. Legittima posizione ma anche questa assai discutibile". Quindi il capitolo X Mas, i cui “reduci ultra novantenni sono accolti nell'atrio municipale quando depositano un omaggio floreale in ricordo dei dipendenti comunali vittime delle deportazioni titine".

"Come Anpi sa, il Comune riceverà sempre chiunque voglia deporre un fiore, anche se a farlo fossero i partigiani comunisti responsabili degli assassinii o associazioni che so riconoscono in loro. Ma ad oggi queste persone o associazioni si sono ben guardati di farlo. Rimaniamo però fiduciosi. La Capitale europea della cultura forse servirà anche a chi, come Anpi Gorizia, fomenta l'odio attraverso le mistificazioni. Diversamente ce ne faremo una ragione. Il tempo è sempre un galantuomo" conclude Ziberna.

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