Ancora fuori casa a Jamiano, in 300 sfollati per l'incendio sul Carso

Ancora fuori casa a Jamiano, in 300 sfollati per l'incendio sul Carso

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Ancora fuori casa a Jamiano, in 300 sfollati per l'incendio sul Carso

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 21 Lug 2022
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Abitanti in attesa, peggiora a Pietrarossa. Attivato centro raccolta a Gorizia.

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Rimangono ancora fuori di casa 300 persone a Jamiano, frazione di Doberdò del Lago evacuata ieri mattina a cause dell'avanzare dell'incendio sul Carso. Nelle scorse ore, il sindaco Fabio Vizintin ha emesso un'ordinanza in cui ha disposto ai suoi concittadini di non interferire con gli operatori impegnati sul fronte. Attualmente, le fiamme hanno coinvolto anche le aree di Komarie e Sablici, mentre a Jamiano persistono piccoli focolai a macchia di leopardo sui quali rimangono incertezze per una loro possibile espansione. Rimane il presidio dei vigili del fuoco, con il rischio che il rogo torni a oltrepassare il confine.

Le persone sono state raccolte nel centro visite di Gradina. Nel frattempo, il sindaco di Monfalcone, Anna Cisint, si trova a Pietrarossa dove la situazione sta peggiorando: le fiamme si stanno lentamente spostando da Arupacupa verso il Cosich e lavorato di Selz. Rimangono in funzione i due canadair sulle varie aree interessate. “È una situazione fluida, in costante evoluzione - precisa Cisint che comunica di aver verificato la situazione in porto è consigliato di chiudere le operazioni - La viabilità è migliorata, dalla riapertura dell’autostrada verso Trieste abbiamo ricevuto un grande beneficio”.

Restano chiuse Nidec e Fincantieri, mentre Mangiarotti e Cimolai hanno aperto con obbligo di mascherine. Situazione sotto controllo anche a Ronchi dei Legionari, con il sindaco Benvenuto che ha emanato un’ordinanza come quella di ieri: “Vista l’evoluzione continua della situazione incendio, oltre all’ordinanza sindacale emessa in accordo con la Prefettura di Gorizia e in collaborazione con il vicegovernatore Riccardi, vorrei aggiornare sulla situazione".

"Il provvedimento si è reso necessario - ancora il primo cittadino - a tutela della salute pubblica in considerazione della precaria qualità dell’aria che l’incendio ha generato e che sono state confermate dai valori di monitoraggio rilevate dalle centraline dell’Arpa Fvg presenti sul nostro territorio comunale. Allo stato attuale, e da inizio emergenza, il sindaco segue in prima persona l’evoluzione degli eventi, attraverso riunioni di verifica con Protezione civile comunale, polizia locale, Arma dei carabinieri, uffici comunali”.

Rimangono, dunque, validi gli obblighi di indossare la mascherina Ffp2 e di evitare spostamenti non necessari. A Gorizia, su iniziativa del gruppo comunale e del sindaco Rodolfo Ziberna e suo vice delegato, Francesco Del Sordi, è stato attivato un punto di raccolta per beni a lunga conservazione quali acqua, integratori o thé, barrette energetiche a lunga conservazione e sali minerali. Saranno destinati agli operati in prima linea, altre cose non verranno raccolte.

La decisione arriva a seguito di numerose richieste da parte della popolazione, potendo portare il tutto nella sede di via del San Michele 151, dalle 15 alle 19. Intanto, a Merna sono ancora impegnati 800 vigili del fuoco sloveni. Sul fronte della qualità dell'aria, l'agenzia di Lubiana Arso ha rilevato che - negli ultimi due giorni - è stato superato il valore limite giornaliero delle polveri sottili registrato dalle centraline di Salcano e Nova Gorica. Alle 14, a Salcano la concentrazione di Pm10 era di circa 90 µg/m3.

Nella foto: l'incendio visto da Cerje, Miren (Konrad Marusic)

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