il rogo
Ancora fiamme sul Carso, scoppia nuovo incendio sul Brestovec
Torna a bruciare l'area, vigili del fuoco e protezione civile sul posto.
Si riaccendono le fiamme anche in Italia. Dopo l'incendio divampato nella notte a Komen, nei pressi di Šibelji, che si è spostato successivamente verso Merna, ora torna a bruciare la zona del Brestovec. Sul posto in comune di Savogna d'Isonzo sono già accorsi i vigili del fuoco del comando di Gorizia, insieme ai volontari della Protezione civile da Gorizia e del distretto Carso Isonzo.
Le fiamme hanno raggiunto l'area delle cannoniere, le diverse squadre stanno convergendo sul punto. La situazione appare già complessa, con gli operatori impegnati a soffocare il prima possibile il fuoco. Il fumo che si leva dal monte è visibile per chilometri nell'area attorno. Novità che arriva a breve distanza dall'annuncio del vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi, sul fatto che tutti i roghi in Friuli Venezia Giulia si potevano considerare sotto controllo.
Il sorvolo degli elicotteri di oggi si era concentrato nella zona del Carso, mostrando la devastazione causata dalle fiamme, ritenuta comunque sotto controllo, e nella zona della val Resia dove è stata realizzata una viabilità alternativa che sarà completata venerdì sera per permettere il transito ai residenti che comunque continueranno a essere scortati per garantire l'assistenza primaria.
Le fiamme che stanno minacciando il Brestovec avrebbero origine da Devetachi, salendo quindi verso la cima. Nel frattempo, a Medeazza, la comunità locale vuole fare il punto sul rogo che ha minacciato la sua area. Giovedì alle 10, presso l’azienda agricola Pahor Luciana, è stata quindi convocata una conferenza stampa su alcuni aspetti messi in luce dall'emergenza da poco passata in zona.
"Il violento incendio - scrivono gli organizzatori in una nota - che la scorsa settimana ha travolto la zona occidentale del Carso ha colpito profondamente la natura e le persone che la abitano. Nei momenti di pericolo e di disagio gli abitanti dei paesi hanno mostrato una grande solidarietà ed eccezionale attaccamento alla propria terra. Durante le operazioni di intervento si sono impegnati al massimo assieme ai numerosi addetti intervenuti per lo spegnimento, ai quali va in primis un sincero e profondo ringraziamento per lo straordinario impegno".
"Il pericolo è temporaneamente diminuito. Rimangono però ferite profonde e molte questioni aperte che devono essere affrontate con urgenza. Il costante pericolo di innesco causato dalle scintille dei treni, la mancata manutenzione delle strade forestali e dei percorsi antincendio, le eccessive limitazioni alle attività agricole, in particolare quelle silvopastorali, hanno certamente contribuito ad un’espansione abnorme del fuoco. La comunità di Medeazza/Medja vas vuole evidenziare questi aspetti in maniera decisa e ferma a tutti i servizi e alle autorità competenti".
Foto Lorenzo Campologo/Protezione civile, in aggiornamento
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