Ampia maggioranza su Pnrr e clima a Gorizia, tre voti a larga intesa

Ampia maggioranza su Pnrr e clima a Gorizia, tre voti a larga intesa

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Ampia maggioranza su Pnrr e clima a Gorizia, tre voti a larga intesa

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 09 Mag 2023
Copertina per Ampia maggioranza su Pnrr e clima a Gorizia, tre voti a larga intesa

Tre voti passati a larga maggioranza, ben 37 voti a favore per l'adesione al Patto dei sindaci. Alcune perplessità sul Bando Borghi.

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Tre voti a larga maggioranza hanno caratterizzato il consiglio comunale di oggi, martedì 9 maggio, di Gorizia. Arriva così l’adesione al nuovo Patto dei sindaci, che porterà alla realizzazione di un Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc); la ratifica della variazione di bilancio da circa 20 milioni di euro riguardante i fondi Pnrr del bando Borghi e le modifiche al regolamento per l’istituzione e la disciplina della Commissione locale per il paesaggio. Ampia condivisione anche dall’opposizione.

“Mi inizio a preoccupare di votare due volte come la giunta nello steso giorno” è stato il commento ironico di Andrea Picco (Noi, mi, noaltris Go) alle ultime battute della seduta. Ironia a parte, i temi di confronto non sono mancati nel corso dell’assise iniziata alle 16 e terminata verso le 21.30, a partire dal documento economico che recepisce e riordina i contributi nazionali. Si tratta di tre modifiche nel complesso: 240mila e 59mila euro per servizi informatici e quindi i 20 milioni di euro per Borgo Castello.

Come ricordato dall’assessore al bilancio, Lucio Beltrame, “nel dicembre 2022 è stato approvato l’accordo tra Regione, Erpac ed Edr per la regolamentazione degli obblighi tra i vari soggetti incaricati”. Nella gestione del progetto, sarà l’ente regionale dedicato al patrimonio artistico a coordinare tutte le attività, con solo 1,8 milioni a disposizione diretta del Comune per interventi. Il resto delle risorse sarà distribuito anche all’Edr, che sta seguendo i cantieri relativi al Bastione Fiorito e Teatro Tenda, nonché Casa Rassauer.

Il tema ha visto l’intervento di molte anime dell’Aula, anche nel centrodestra: nella Lega, Andrea Tomasella ha rilevato come questo “non è documento banale e anzi merita un ragionamento approfondito. Consente di ricevere fondi su istanza di richieste presentate dalla stessa amministrazione”. Per il collega di partito Roberto Sartori, però, “in riunione di maggioranza il tema non è stato trattato nel modo in cui doveva essere trattato”, lamentando anche l’assenza di una commissione ad hoc prima della seduta plenaria.

Critica, questa, sollevata anche da altri esponenti del consiglio, mentre la considerazione politica di Giulia Roldo (Lista Martina) è che “Gorizia è diventato un borgo abbandonato”. Picco ha poi rimarcato che “ci sono 72 progetti sul bando di cui ignoriamo i contenuti e non possiamo metterci becco”. In ogni caso, la ratifica ha incassato 33 voti favorevoli e solo quattro astenuti. Un voto favorevole in meno, ma comunque nessun contrario, alle modifiche al regolamento della Commissione locale per il paesaggio.

“Abbiamo accolto i diversi spunti arrivati dalla commissione del 14 dicembre” ha spiegato l’assessore Francesco del Sordi, elencando tra le novità l’istituzione di un gettone di presenza per i componenti, la rimozione del requisito di possedere una laurea in Scienze biologiche e l’instaurazione del vincolo di incompatibilità. Critiche sul compenso economico sono giunte da Franco Zotti (Zotti contro tutti), così come ha sollevato perplessità sui costi che deriveranno dal prossimo Paesc, che avrà base con il nuovo Patto dei sindaci.

Sul punto, Del Sordi ha ammesso di aver cambiato idea nel corso del tempo sul punto, contando anche sulla possibilità di usufruire di ottomila euro dalla Regione per redigere il piano. Gran parte della minoranza ha rivendicato parte del merito per essere giunti ad approvare questo atto, dopo le richieste portate avanti da 17 associazioni nei mesi scorsi. Piuttosto, Eleonora Sartori (No, mi, noaltris Go) ha chiesto se il recente “appalto calore” affidato dal Comune a Engi per 15 anni “sarà contratto con il Paesc?”.

“Dobbiamo avere la consapevolezza che altre parti del globo non intervengono allo stesso modo - così Tomasella - Il Comune da l’esempio e il privato poi ha libertà di scelta”. Unico contrario in questo caso è stato proprio Zotti, attaccando anche l’Unione europea e la mancanza di personale per attuare il programma. Per Laura Fasiolo (Pd), invece, bisogna seguire l’esempio di Nova Gorica e Savogna che si sono già mosse in questo senso. Alla fine, l’atto ha raccolto 37 sì. Infine, la mozione di Tomasella contro il cibo sintetico è stata accolta dal sindaco Ziberna.

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