Amianto, situazione in Italia da «emergenza sanitaria». Procede l'iter per la Giornata Nazionale

Amianto, situazione in Italia da «emergenza sanitaria». Procede l'iter per la Giornata Nazionale

La proposta

Amianto, situazione in Italia da «emergenza sanitaria». Procede l'iter per la Giornata Nazionale

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 28 Feb 2022
Copertina per Amianto, situazione in Italia da «emergenza sanitaria». Procede l'iter per la Giornata Nazionale

Prima firmataria del Ddl la senatrice Raffaella Marin. Il sindaco Cisint ricorda il ruolo di Monfalcone nella tragedia e punta ai giovani.

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Di amianto si moriva, si muore e si morirà ancora. Una constatazione triste ma confermata dai dati che vedono ancora l’insorgere di casi e il decesso di persone con mesotelioma. In tutta Italia, ma con concentrazioni in alcune aree geografiche. In questa situazione Monfalcone – e la Bisiacaria di conseguenza – ma anche Casale Monferrato, sono le due capitali di una tragedia che varca il Novecento e raggiunge anche i nostri giorni.

È di questi giorni la conclusione delle audizioni per il disegno di legge presentato dalla senatrice gradese Raffaella Marin come prima firmataria per il riconoscimento delle vittime dell’amianto il 28 aprile, Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Un passo importante che già da anni il comune di Monfalcone porta avanti. Una prima proposta, di fatto, era stata presentata nel 2017 proprio dal comune per l’Istituzione di una giornata per le vittime dell’amianto e il Ddl 1359 era partito poco dopo. Il 22 febbraio la discussione nella prima commissione Affari Costituzionali con relatrice la dottoressa Pirovano. Ricordare non solo i lavoratori ma anche tutti i parenti, mogli, figli, madri, che vivendo a stretto contatto si sono ammalati di conseguenza.

Le tempistiche non consentiranno di festeggiare il 28 aprile 2022 la prima Giornata Nazionale ma almeno un passo in avanti ulteriore è stato fatto. L’articolo 2 del ddl prevede l’assegnazione di un riconoscimento onorifico ai comuni, già sede di impianti che hanno prodotto o che hanno utilizzato l’amianto e conseguentemente hanno registrato un’alta incidenza di mortalità per malattie asbesto-correlate. L’articolo 3 fissa le modalità di presentazione delle domande per l’assegnazione del riconoscimento. L’articolo 4 istituisce una commissione per l’esame delle domande.

L’articolo 5, poi, determina le modalità di conferimento del riconoscimento e l’’articolo 6 stabilisce, infine, gli oneri finanziari. “Il disegno di legge non comporta grandi oneri, se non quelli connessi alla creazione materiale del riconoscimento onorifico, ma rappresenta un importante atto di civiltà, attraverso il ricordo della tragedia vissuta che, con l’istituenda ricorrenza, rimarrà nella memoria di ognuno di noi”, si legge nella proposta.

“Nel nostro Paese – ricorda la senatrice – ci sono oltre un miliardo e 200mila metri quadrati di amianto, pari a oltre 30/40 milioni di tonnellate. Una vera e propria emergenza sanitaria”. La senatrice ha ricordato il virtuosismo della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia in tal senso e il consigliere regionale Antonio Calligaris ha sottolineato che per i progetti rivolti ai giovani, in particolare coinvolgendo il locale Consorzio Culturale del Monfalconese, proseguiranno sicuramente fino al prossimo anno.

“È inaccettabile non avere accanto le persone che si amano solo perché si sono ammalate in quanto dovevano andare a lavorare”, ha chiosato il sindaco Anna Cisint che proprio nei giorni scorsi ha partecipato a un’audizione in Senato. “Il nostro impegno è annuale nella bonifica dei materiali con 100mila euro messi a bilancio per i privati ma è anche necessario mantenere viva la memoria per i nostri giovani affinché non dimentichino la tragedia che ha vissuto e sta vivendo la nostra terra”.

“Io ho portato il disegno a Roma e spero sarà votato all’unanimità da tutte le forze politiche – conclude Marin – perché quando si parla di salute pubblica e di benessere cittadino non si può che essere unanimi”. 

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