la riunione
Amianto, pressing del centrosinistra per rivedere il Piano e regia su Monfalcone
La riunione in Consiglio regionale, le richieste dell'opposizione. Con i droni sono stati mappati 15mila siti a rischio, di cui 14mila già bonificati.
L'audizione dei vertici della III commissione regionale sull'amianto ha innescato un ampio dibattito tra i consiglieri, per l'occasione riuniti con i colleghi della IV. La seduta è stata presieduta da Paolo Barbina alla presenza del vicepresidente Stefano Cattarossi della Commissione regionale sull'amianto. Si è discusso delle linee programmatiche di mandato. Tra i partecipanti ai lavori, erano presenti anche i consiglieri isontini Diego Moretti e Laura Fasiolo del Pd ed Enrico Bullian di Patto per l’Autonomia.
Moretti, primo firmatario della richiesta di audizione, ha proposto all'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi che il Centro regionale unico amianto «diventi un centro realmente regionale, passando sotto l'Arcs o sotto la direzione centrale Salute», un modo questo, per rispondere a una delle criticità che erano state segnalate dagli esperti Paolo Barbina e Stefano Cattarossi. Il dem ha poi sottolineato anche il problema «della rappresentanza del territorio della Bassa friulana all'interno della commissione».
Analoga preoccupazione è stata espressa da Bullian, che ha fatto notare come «nel territorio della Bassa non solo ci sono molte fabbriche, ma anche tante persone che hanno lavorato nei cantieri di Monfalcone». Il Consigliere civico non è mancato di fare un riferimento critico ai risarcimenti previsti anche per le aziende a partecipazione pubblica riconosciute responsabili dei danni da amianto, sottolineando come «emerga un'enorme questione di principio, quella del risarcimento di chi ha risarcito, con due pesi e due misure tra aziende private e pubbliche».
Critica sui numeri delle malattie professionali effettivamente registrate, è stata la dem Laura Fasiolo secondo la quale «le 119 domande accolte dall'Inail sono troppo poche: magari i numeri fossero soltanto quelli». «Dall'audizione dei vertici della Commissione regionale amianto sono arrivati spunti interessanti di una situazione che necessita di aggiustamenti e cambi di marcia da parte della Regione – commentano in una nota unitaria i membri dell’opposizione - dall'assessore Riccardi sono giunte finalmente risposte concrete alla proposta del Pd per una regia regionale del Crua di San Polo. Riccardi tenga fede all'impegno preso, dando attenzione anche agli aspetti territoriali».
«L'audizione - proseguono i consiglieri di opposizione - è, inoltre, servita per rilevare come ci sia la necessità di una maggiore presenza della direzione centrale Salute in Commissione, nonché di un maggior raccordo tra la Commissione stessa e le direzioni Salute e Ambiente. La Commissione ha auspicato un coinvolgimento della stessa nelle future modifiche normative alla legge 2 del 2001 e all'aggiornamento del Piano regionale amianto. Su questo abbiamo chiesto di ricevere i dati puntuali sui siti con amianto compatto ancora da bonificare, che come ci è stato anticipato, si stimano in 15mila a livello regionale».
Aree «che servono da base per l'ulteriore pianificazione dei contributi per le bonifiche che sono in aumento, dimostrando l'efficacia di questo sostegno al corretto smaltimento». Sul fronte dell'ambiente, l'assessore regionale Fabio Scoccimarro ha fornito i numeri degli interventi realizzati negli ultimi anni «Abbiamo continuato un'azione avviata da chi mi ha preceduto negli anni 2017 e 2018 - ha spiegato il titolare delle deleghe alla Difesa dell'ambiente - Con i droni sono stati mappati 15mila siti a rischio, di cui 14mila già bonificati. Risultano mappati trenta Comuni che corrispondono al 62-63% della popolazione del Fvg».
Gli uffici della direzione hanno poi specificato che, al momento, restano ancora da bonificare circa 15mila punti e che è in aumento il numero delle aziende che chiedono di accedere ai finanziamenti, con 500 domande già pervenute quest'anno. Invece, l'assessore Riccardo Riccardi ha infine osservato che «nel percorso di revisione legislativa deve essere assicurata la presenza di tutte le parti in causa, garantendo un principio di terzietà nel governo dei fenomeni di questo genere».
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