la situazione
Ambulatorio sperimentale, la soluzione non piace a Gradisca: «Buco enorme»
Prosegue l'attività dell'Ambulatorio sperimentale in via Fleming, contrariata la sindaca Tomasinsig: «Una toppa a un buco enorme».
Medici di famiglia in via di pensionamento. Cittadini che si ritrovano drammaticamente senza il proprio medico di medicina generale, costretti a fare i conti con quello che in gergo tecnico viene chiamato “ambulatorio sperimentale di assistenza primaria”. A poterne fruire sono esclusivamente quei cittadini che - in seguito alla cessazione delle attività del proprio medico e a causa di esito sfavorevole nell’assegnazione di un nuovo incarico – sono rimasti senza possibilità di scegliere un nuovo medico. Una questione che interessa anche Gradisca d’Isonzo.
Dopo la prima attivazione a marzo, da inizio novembre è tornato il servizio nel poliambulatorio di via Fleming, aperto lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 14 alle 17 e mercoledì dalle 10 alle 13. Nella giornata di sabato, la reperibilità è dalle 8 alle 10. Sul tema si espressa la stessa sindaca Linda Tomasinsig: “Non c’è modo di affrontare in maniera strutturale un’altra problematica che tocca veramente molti cittadini, che è quella dell’assistenza da parte dei medici di base. L’ambulatorio sperimentale si sta diffondendo dappertutto, in tutti i comuni. Io noto che alcuni miei colleghi sindaci lo inaugurano anche con un certo vanto".
"Personalmente non sono favorevole - rimarca -, perché non l’ho attuato né mi è stato richiesto”, ha avanzato le proprie perplessità la prima cittadina. La stessa Federazione italiana dei medici di medicina generale – che denunciava da tempo il pensionamento del personale – è rimasta inascoltata. “La nostra organizzazione denuncia da 20 anni che si sarebbe assistito ad un massiccio pensionamento dei nostri professionisti, con conseguenti gravi problemi per la salute pubblica. Eppure, i medici di medicina di base sono quel comparto sanitario per il quale risulta facilissimo prevedere le uscite per pensionamento: bastava analizzare i loro codici fiscali".
"Se, anche mettendo da parte le nostre denunce, qualcuno li avesse controllati, la crisi della “gobba pensionistica” sarebbe risultata con palmare evidenza. Per parte nostra abbiamo, anche nel recente passato, prodotto dei grafici dai quali risulta che nel biennio 2023-2025 il problema diventerà esplosivo”, ha dichiarato a giugno il segretario della Fimmg Silvestro Scotti. Contro l’Asap la sindaca gradiscana ha espresso definitivo dissenso: “Ritengo che sia davvero una toppa a un buco enorme, che è quello della sanità e soprattutto dell’assistenza primaria”.
Una figura professionale – quella del medico di base – che deve necessariamente seguire una lunga formazione – mediamente di almeno dieci anni – e per la cui carenza si sta affacciando sempre più spesso lo spettro della privatizzazione. Ad aggravare la carenza di medici di base contribuisce poi la mancanza di bandi regionali. Peggiorando così una situazione di fronte alla quale assessori e sindaci hanno ormai scarso margine di manovra.
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