L'ASSEMBLEA
L’Ambito interviene con la Tari per l'assistenza ai disabili, Monfalcone astenuta
L’assemblea ha votato la delibera che permetterà di reperire i fondi necessari mettendo mano al capitolo Tari. Astenuti il presidente Vita e l'assessore Tosoratti di Fogliano Redipuglia.
A mezzogiorno di oggi, martedì 24 settembre, si è nuovamente riunita l’assemblea dei sindaci dell’Ambito socio assistenziale a Monfalcone. All'ordine del giorno, il taglio delle ore e del personale dedicati all’assistenza educativa dei minori disabili non gravi e dei “casi di comunità”. Sostanzialmente c’è stata una marcia indietro dell’organo territoriale su quanto inizialmente deliberato perché – come ha spiegato il presidente dell’Ambito, Stefano Vita (nella foto, a sinistra) – lo scorso 4 settembre «ci si era trovati difronte ad una situazione d’emergenza in tempi ristretti».
Andando nello specifico dei lavori odierni, Vita ha riassunto l’iter ormai noto della vicenda. Un quadro che però non ha convinto ed è stato contestato dai sindaci di centrosinistra, tanto che l’assemblea ha votato una delibera che permetterà di reperire i fondi necessari alla copertura dei servizi dalle risorse che lo stesso Ambito garantisce per alleggerire il peso della Tari sulle persone meno abbienti con un Isee inferiore a 4600 euro.
Si parla di un intervento temporaneo del valore complessivo di circa 200mila euro – riferibile al capitolo Tari – risorse che, in varie misure, i singoli Comuni dell’Ambito non faranno comunque mancare alle situazioni di bisogno. Infatti, gli enti vedranno restituirsi queste risorse dopo l’assestamento del bilancio regionale. Sarà quindi questa cifra che servirà per non far mancare l'assistenza ai disabili non gravi e per garantire le ore di servizio necessarie senza operare alcun taglio, mentre i 143mila euro di “tesoretto” annunciati ieri dall’assessore del Comune capofila Cisint, resteranno all’interno del bilancio dell’Ambito come fondo per far fronte ad eventuali ingressi di minori non accompagnati nelle comunità alloggio.
Ribadito il fatto che l’opzione del taglio deciso a inizio mese «era stato assolutamente prudenziale», Vita ha dichiarato alla nostra testata di essersi astenuto come pure ha fatto l’assessore Rosanna Tosoratti di Fogliano Redipuglia. Compatto invece il resto degli amministratori che hanno votato a favore della nuova delibera. «Non ho ritenuto di votare a favore sapendo di poter contare in breve tempo sui fondi promessi dalla Regione – motiva Vita – in assemblea ho sempre puntato a trovare accordi e a garantire coesione anche se questa situazione ha sollevato malumori».
«Abbiamo tutelato la fondamentale azione degli educatori – spiega il vicepresidente e assessore ronchese, Elisa Sandrigo – così facendo non sono stati decurtati ulteriori servizi». A parlare di una iniziale decisione apparsa «giustamente spropositata» è il sindaco di Staranzano Marco Fragiacomo che riferisce di aver preso – originariamente, quindi il 4 settembre – visione di una «situazione economica di bilancio fortemente negativa corrispondente a più di 200mila euro di disavanzo».
Fragiacomo parla anche di grafici prospettici che indicano «la crescita esponenziale» di minori in comunità (con ulteriori costi superiori a 800mila euro), di più casi di diversamente abili e di un aumento dei costi contrattuali. «Le prospettive delineatesi il 4 settembre non ci permettevano di intervenire in maniera adeguata e abbiamo optato per quella malaugurata scelta» ammette. «Oggi – continua – abbiamo scelto di sostenere le cooperative “rinunciando” ai fondi della Tari. Quanto fatto ieri da Cisint, è stato un intervento a gamba tesa su una decisione che invece è di nostra competenza».
Il quadro del voto odierno ha anche fatto emergere le reazioni di altri sindaci come quello di Turriaco, Nicola Pieri, che ha chiesto le dimissioni del presidente Vita. Un altro intervento “di peso” è stato quello di Marco Vittori, primo cittadino di Sagrado, il quale ha sottolineato che chi siede in Ambito ha le competenze per prendere le decisioni necessarie alla garanzia del bene comune.
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