Amava le moto e le corse, chi era l'uomo ucciso nel garage a Gorizia

Amava le moto e le corse, chi era l'uomo ucciso nel garage a Gorizia

la vittima

Amava le moto e le corse, chi era l'uomo ucciso nel garage a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 18 Lug 2022
Copertina per Amava le moto e le corse, chi era l'uomo ucciso nel garage a Gorizia

L'uomo abitava con i genitori, disposta l'autopsia. Il box auto sotto sequestro.

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Rimangono ancora molti punti di domanda sulla drammatica scomparsa di Walter Pappalettera, il 41enne ucciso ieri sera a Gorizia nel suo garage. Questa mattina, la polizia è ritornata sulla scena del delitto, nel box auto posto al civico 115 di via Garzarolli, dove si sarebbe consumato il pestaggio che è costato la vita all’uomo. Ad aggredirlo sarebbe stato un gruppo. Ex titolare di un tabacchino a San Rocco, la vittima viveva a Sant’Anna insieme ai genitori, in un condominio del palazzo celestino che spicca sulla via.

Come rilevato dalla Questura questa mattina in una nota, Pappalettera è stato ritrovato con una “ecchimosi al volto ed una ferita lacerocontusa sulla fronte”. Sarà l’autopsia a rilevare quali altre ferite gli sono state procurate, mentre proseguono le indagini per risalire all’identità dei responsabili. Al vaglio ci saranno i filmati delle videocamere di sorveglianza del quartiere, a partire da quelli del vicino Ufficio postale, per cercare di dare quanto più possibile un volto - e un numero preciso - agli assalitori.

Separato e con un figlio piccolo, il 41enne era di famiglia benestante, nipote di Salvatore Cumbo. L’imprenditore edile, originario della Sicilia, è scomparso nel 2010, mentre la moglie è rimasta vicino al nipote ancora per qualche anno. Amante delle moto e delle corse, da ragazzo era stato socio del Motoclub di Gorizia per un paio d’anni, correndo nella velocità Sport Production. La passione per la due ruote però non lo aveva lasciato, tanto che custodiva con cura una motocicletta di cilindrata in quello stesso garage.

Nel palazzo, i pochi ricordi che arrivano dai condomini sono quelli di una persona tranquilla, che salutava e non dava fastidio a nessuno. Nessuno, a quanto pare, ha sentito e visto nulla, considerato anche il fatto che il luogo dove sarebbe avvenuto l’omicidio si trova interrata. Da capire anche come i responsabili siano entrati, vista la presenza del cancello elettrico all’ingresso. Pappalettera ha mantenuto l’attività commerciale nel quartiere limitrofo per pochi anni, ormai un decennio fa, per poi passarla di mano.

Sul caso sta indagando il personale della locale Questura, intervenuti già ieri sera con gli agenti della Squadra mobile insieme al procuratore della Repubblica, Laura Collini. Il box dov'è stata ritrovato l'uomo, ancora agonizzante, è stato posto sotto sequestro. La palazzina si trova tra l'Istituto Contavalle e l'Ufficio postale. Gli inquirenti non escludono al momento alcuna pista, a partire da quella di un regolamento di conti per sostanze stupefacenti

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