le celebrazioni
La cerimonia di Redipuglia apre l'Adunata 2023, alpini in ricordo al Sacrario
Sotto la pioggia i primi momenti del programma, in vista di Udine. Svelato l'allestimento ad Aquileia con i reperti del museo bisiaco.
Sono iniziate tra Aquileia e Redipuglia le commemorazioni di questi giorni in vista dell’Adunata nazionale degli Alpini, che si concluderà a Udine domenica 14 maggio con la sfilata conclusiva. Nell'antica città romana la deposizione della corona al Cimitero degli Eroi e l’apertura del percorso espositivo “Totale – La Grande Guerra attraverso storie di donne e di uomini” all’interno di Palazzo Meizlik. Un’esposizione resa possibile grazie alla convenzione stipulata tra il Comune e Onorcaduti, che ha consentito nei mesi scorsi il trasferimento dei reperti storici dal Museo della Grande Guerra di Redipuglia, attualmente in fase di restauro.
Un’occasione per poter di nuovo mostrare questi importanti cimeli, testimoni di uno dei periodi storici più drammatici per l’umanità. “Grazie alla stretta collaborazione della Regione Friuli Venezia Giulia – ha sottolineato il sindaco di Aquileia, Emanuele Zorino – oggi possiamo ammirare il risultato di un progetto nato in occasione delle celebrazioni per il centenario del Milite Ignoto, quando Comune e Onorcaduti condivisero la necessità di rendere ancora più saldo il legame tra il Sacrario di Redipuglia e il Cimitero degli Eroi di Aquileia, a memoria di tutti quei caduti per la patria, che hanno sacrificato la propria vita per garantire a tutti noi un avvenire di pace”.
Un legame confermato dalla presenza all’inaugurazione anche del sindaco di Fogliano Redipuglia, Cristiana Pisano. All’evento sono intervenuti anche il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero, e il presidente del'Ana di Udine, Dante Soravito de Franceschi. All’inaugurazione hanno presenziato anche gli allievi dell’Istituto comprensivo “Don Milani” e proprio a loro si è rivolto il direttore del Sacrario di Redipuglia, tenente colonnello Massimiliano Fioretti, illustrando l’esposizione: “I cimeli esposti nella mostra sono appartenuti ai giovani, ritratti anche in numerose fotografie d’epoca, che combatterono in queste terre per gli ideali di liberà e di pace. Questa mostra, di fatto, racconta la storia anche di quella generazione”, così Fioretti.
La mostra ripercorre i momenti storici della Prima guerra mondiale con le drammatiche condizioni di vita che l’hanno caratterizzata sia sul campo di battaglia che nella quotidianità dei civili. Momenti che hanno determinato uno sconvolgimento globale del mondo, con decine di milioni di morti e mutilati, generando, alla sua conclusione, un nuovo riassetto geopolitico del pianeta. Sono esposte centinaia di reperti del periodo della Grande guerra, cimeli di grande valore a iniziare dalle armi utilizzate in battaglia: da quelle bianche come coltelli, baionette spade, tirapugni e mazze ferrate da usare in trincea, alle armi da fuoco come pistole, fucili, mitragliatrici, bombarde.
La mostra ripercorre gli eventi bellici, in particolare quelli legati alla Terza Armata e al fronte orientale italiano che ha visto, in quel periodo, alternarsi vittorie e sconfitte tra i contendenti, con le grandi battaglie dell’Isonzo che in quattro lunghi anni hanno seminato milioni di morti tra i militari dei due schieramenti e le popolazioni civili di quei luoghi, una furia bellica in grado di devastare paesi e paesaggi come mai prima di allora era accaduto. Completano la mostra e fanno da contorno alla narrazione le centinaia di reperti storici provenienti dal museo di Redipuglia.
Nel paese bisiaco, poi, alla presenza di numerosi gruppi e del gonfalone nazionale, la deposizione della corona al Sacello del Duca d’Aosta, con il comandante delle truppe alpine, generale Ignazio Gamba, e il comandante della Brigata Alpina "Julia", il generale Fabio Majoli. Oltre al sindaco di Fogliano Redipuglia, Cristiana Pisano, al direttore del Sacrario di Redipuglia, tenente colonnello Massimiliano Fioretti, anche il prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi, e il questore Paolo Gropuzzo. Presente il labaro dell’Ana nazionale assieme al presidente nazionale Sebastiano Favero. Entrambe le cerimonie sono state organizzate dall’Ana di Udine. Un momento di sosta prima di proseguire con i vari appuntamenti nel Medio Friuli.
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