Alleanza Verdi e Sinistra incalza sui controlli ai confini, «no coerenza con GO!2025»

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Alleanza Verdi e Sinistra incalza sui controlli ai confini, «no coerenza con GO!2025»

Di Redazione • Pubblicato il 15 Mag 2024
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L'esponente di opposizione rileva che «proteste e danni collaterali dell’eventuale proroga non sono una priorità da affrontare in via anticipata».

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«La nostra Regione non ha avviato con il Governo alcuna interlocuzione sull’annunciata proroga dei controlli ai transiti sui confini con la Slovenia in deroga al Trattato di Schengen: pur avendo sicuramente un ruolo determinante, tanto più che condivide colore politico e filiere decisionali del Governo, attende che la proroga sia disposta e solo allora si attiverà per assicurare che le dinamiche della vita transfrontaliera siano garantiti ai cittadini delle aree confinarie con opportuni canali preferenziali nei transiti». Lo dichiara la consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra).

L'esponente di opposizione rileva che «proteste e danni collaterali dell’eventuale proroga non sono una priorità da affrontare in via anticipata e valgono poco le dichiarazioni di fratellanza tra popoli e nazioni elargite generosamente in occasione delle celebrazioni con cui la Slovenia ha festeggiato i suoi vent’anni di appartenenza all’Unione europea. Se non siamo in grado di incidere su una decisione che ci porta indietro negli anni bui del secondo dopoguerra».

La componente dell'Aula riporta la risposta dell’assessore regionale alla sicurezza e immigrazione, Pierpaolo Roberti, all’interrogazione presentata ieri, originata dalle dichiarazioni del Ministro Tajani sul nuovo ulteriore stop alla libera circolazione sui confini italo-sloveni. Precisa Pellegrino: «L’assessore ha ricordato che la Regione era concorde con il Governo sull’attivazione dei controlli di frontiera disposta ad ottobre scorso, e ha detto senza giri di parole che le motivazioni di allora valgono anche oggi: reagire al rischio che nella rotta balcanica siano infiltrati elementi terroristici».

«È ora esplicito quanto supponevamo – aggiunge la consigliera - come al solito, pur in mancanza di concreti rischi, se la sospensione del trattato venisse prorogata, l’opinione pubblica percepirà questo messaggio: un rischio esiste, eccome! e si fa bene a perseverare nei controlli. Per chi costruisce il proprio appeal politico sulle paure sociali, abilmente alimentate, e sulle strategie securitarie, l’occasione è ghiottissima per mostrare i muscoli, mettere la polizia sui confini e far vedere con quanta sollecitudine i governanti proteggono gli indifesi e terrorizzati cittadini».

Conclude Pellegrino: «Le relazioni e i traffici transfrontalieri, in queste terre martoriate dai disastri novecenteschi, da decenni sono intensi e proficui grazie all’impegno quotidiano di popoli che, anche quando i venti dell’ostilità soffiavano forti, hanno voluto superare confini fisici e mentali e credere nell’Europa e nella pace. Ora le dimensioni locali si stanno ampliando ben oltre fascia confinaria tra Gorizia e Nova Gorica, grazie alle prospettive di collaborazione aperte dalla quantità di progetti per la Capitale della cultura 2025. Non c’è nessuna coerenza tra Go!2025 ed i valichi presidiati».

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