la rassegna
L'allarme degli esperti sul clima a Ronchi, «coste del Fvg sott'acqua»
Domani inizia la rassegna dedicata al clima, «questa estate è un assaggio del futuro».
Partirà domani sera la nuova rassegna d’incontri dedicata al clima e ai sui cambiamenti, organizzata dall’associazione Leali delle Notizie e il circolo di Legambiente di Monfalcone. Saranno quattro appuntamenti a Ronchi dei Legionari, con i primi due giovedì e venerdì al Consorzio di bonifica della Venezia Giulia di via Roma, alle 20.30, per parlare insieme agli esperti di cosa significa nel concerto “cambiamento climatico” e cosa comporta per tutti noi. Partendo dal dato empirico di questa estate: l’aumento delle temperature.
Il tema sarà discusso da Valentina Gallina, climatologa dell’Arpa Fvg, e Laura Feudale ricercatrice dell’Istituto di Oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs) di Trieste. Si parlerà quindi delle “cassandre” dell’Ipcc, ossia il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico che fa riferimento all’Onu e che da tempo mette in guardia sulla situazione derivante dall’innalzamento delle temperature. Lo stesso ente, nel suo ultimo report a febbraio, ha rilevato che il ritmo e la portata degli impatti climatici stanno rapidamente accelerando.
“Quello che è successo questa estate è un assaggio del futuro - spiega Gallina - e anche l’agricoltura ha sofferto molto questa estate”. Facendo un confronto con il passato, si sono battuti in negativo i record di siccità del 2003, come il livello della falda acquifera che è sceso ai minimi storici. Un aspetto ancora più preoccupante è l’effetto che è destinato ad avere il mare sulle coste, con l’innalzamento del suo livello: “Circa 240 chilometri di costa saranno cancellati tra Veneto e Friuli Venezia Giulia” l’allarme di Feudale.
Il peso del climate change sulla parte blu del globo è pesante, secondo le stime degli esperti. “Assistiamo già a fenomeni meteorologici intensi nel Mediterraneo - ancora l’analista dell’Ogs -, l’acqua alta a Trieste sarà una cosa che vedremo sempre più spesso”. Il caldo sempre più alto si registra anche in acqua, con temperature ormai fuori scala, toccando i 30 gradi nel Mediterraneo: “Avremo sempre più spesso ondate di calore marino. Se si registrano per più di 5 giorni consecutivi, possono avere un effetto devastante sull’ambiente marino”.
Gli organismi che vivono qui, infatti, spesso non riescono a sopravvivere a questi sbalzi, soprattutto se sono veloci. “È il segnale inequivocabile che è l’uomo ad aver causato questo problema repentino, non si da tempo all’ecosistema di riprendersi”. Inoltre, gli oceani e le altre superfici assorbono un quarto dell’anidride carbonica prodotta complesivamente, ma con così tante emissioni c’è anche l’aumento del ph: “Gli organismi marini come coralli e cozze hanno difficoltà a crearsi il loro guscio calcareo, il mare è troppo acido”.
Questo quadro porta anche all’emigrazione di diverse specie, come le noci di mare che sono state ormai avvistate anche in Adriatico ma rappresentano una minaccia perché si nutrono di uova e larve da pesca. “La porte d’uscita è regolata dalle varie nazioni - precisa Feudale -, se impongono la diminuzione dei gas serra. I modelli mostrato che c’è un punto di ritorno, si può rallentare l’eccessiva visione catastrofica. Possiamo fare anche noi qualcosa ma non è sicuro che sarà abbastanza”. L’indomani, alla stessa ora e luogo, si parlerà invece di siccità.
Sul palco, moderati da Ivan Bianchi de Il Goriziano, saliranno la ricercatrice dell’Università di Trieste Chiara Calligaris e Felicia Pistilli, giornalista del Tg1. La settimana successiva, gli incontri di giovedì e venerdì si terranno in piazzetta Francesco Giuseppe I, partendo dal consumo di carne con Christiana Ruggeri (Tg2), Cristina Micheloni (Aiab Fvg) e il direttore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini; e quindi l’uso delle energie rinnovabili, con il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, e la giornalista Elisa Cozzarini.
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