Alberi tagliati nel parco dell'ex Sanatorio a Gorizia, attacco di Legambiente

Alberi tagliati nel parco dell'ex Sanatorio a Gorizia, attacco di Legambiente

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Alberi tagliati nel parco dell'ex Sanatorio a Gorizia, attacco di Legambiente

Di Redazione • Pubblicato il 26 Dic 2023
Copertina per Alberi tagliati nel parco dell'ex Sanatorio a Gorizia, attacco di Legambiente

L'associazione ambientalista attacca i lavori in corso nella struttura Asugi di via Vittorio Veneto, «non tutte le piante davano segni di sofferenza».

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La rimozione di alcuni alberi nel parco dell'ex Sanatorio di Gorizia ha provocato la reazione contrariata di Legambiente. Nei giorni scorsi, con la comparsa di gru e operai in via Vittorio Veneto, sono arrivate anche segnalazioni di quanto stava accadendo al sodalizio. "È un caso - denunciano gli ambientalisti in una nota - che si aggiunge ai molti altri, che come associazione abbiamo verificato e contestato negli ultimi anni. Clamorosi sono stati quello dei due olmi abbattuti per fare spazio alla ciclabile in via dei Cordaioli, dell’abete tagliato nel parco Marvin per farne un albero di Natale, o anche del danneggiamento alle radici causato dai lavori in via dei Catterini con la realizzazione del marciapiede a filo di fusti".

"Abbiamo anche dovuto assistere impotenti - incalza il gruppo - dieci giorni fa all’abbattimento di undici pini domestici sani in via Caduti di An Nasiriyah, perché creavano fastidi all’impianto di lavaggio degli autobus Apt, che forse si sarebbe potuto realizzare altrove visto che gli alberi erano già presenti prima della sua installazione". La nota rileva che "in base al Regolamento di polizia urbana, per abbattere un albero è indispensabile un’autorizzazione del Comune, supportata da una perizia. Per gli alberi dell’ex Sanatorio è stata redatta? E se sì, quali motivazioni sono state addotte per il loro abbattimento?"

Legambiente quindi chiese se "c’è un piano per la gestione del parco? Da quanto ci era dato vedere, non tutte le piante davano segni di sofferenza o apparivano secche, e comunque anche le piante malate possono essere curate o gestite correttamente. La sensazione che hanno manifestato diversi soci del nostro sodalizio è che troppo spesso in città si avanzino scuse per l’abbattimento delle piante, che unitamente agli eventi meteorologici estremi – acuiti dal cambiamento climatico – stanno impoverendo il verde cittadino". Ricordano l'articolo 9 della Costituzione che tutela l'albiente, il circolo rimarca l'importanza ambientale degli alberi.

"Ancora una volta - prosegue - denunciamo che il Comune di Gorizia non si è dotato né di un regolamento per il verde, né di un piano del verde urbano. Nonostante la proposta sia stata avanzata più volte da Legambiente, l’assessore Del Sordi nell’ultima seduta del Consiglio comunale ha dichiarato “che è una priorità ma gli uffici sono impegnati in altre mille questioni'. L’assessore è al quarto mandato e dopo ben 15 anni con la delega all’Ambiente si stenta a credere che non ci sia riuscito! Sempre l’assessore ha dichiarato, sinteticamente, che il Comune non può porre vincoli così importanti che possano mettere a rischio i principi di libertà d’impresa e di disponibilità della proprietà privata".

Legambiente rileva che "il Regolamento edilizio del Comune stabilisce che 'nelle zone verdi e giardini privati e in quelli di enti pubblici è fatto obbligo ai proprietari di conservare il tipo di vegetazione specialmente per quanto riguarda gli alberi di alto e medio fusto, di curare e mantenere pulito il terreno e di potare gli alberi stessi'. Si aggiunge il decreto del ministero dell’Ambiente del 2020 che statuisce 'il piano del verde, il regolamento del verde pubblico e privato e il bilancio arboreo rappresentano la base per una corretta gestione sostenibile del verde urbano'. Sempre sulla tutela degli alberi esistono altri strumenti normativi come ad esempio il Piano paesaggistico regionale, il Piano regolatore, ed altri".

Per quanto riguarda la struttura dell'Asugi, che dovrà accogliere l'Ospedale e Casa di comunità e la Centrale operativa territoriale, gli ambientalisti attaccano: "Sembta ci si sia dimenticati che in origine la collocazione del centro di cura in via Vittorio Veneto fosse stata scelta anche in virtù della salubrità dell’aria in quella parte della città, che veniva potenziata con lungimiranza dagli alberi che erano stati messi a dimora nel parco, come testimoniato dal cinegiornale dell’Istituto Luce girato negli anni Trenta in occasione dell’inaugurazione del Sanatorio in cui si vedono i piccoli alberi. Queste situazioni non sono un bel biglietto da visita per quella che tra un anno sarà, con Nova Gorica, la Capitale europea della cultura".

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