Gli appuntamenti
Monfalcone apre la sesta edizione di Geografie, subito sold out per Andreoli

Piazza della Repubblica sotto l'occhio delle forze dell'ordine mentre il tendone è pieno. Fasan fa gli onori di casa: «Appuntamento di livello nazionale».
Apertura sold out per la sesta edizione di Monfalcone Geografie. Occupati tutti gli oltre 300 posti a sedere predisposti nella tensostruttura posta sul lato nord di piazza della Repubblica che ha ospitato la cerimonia d’inaugurazione del Festival letterario organizzato dal Comune in collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge. A fare gli onori di casa è stato l’assessore alla cultura Luca Fasan che insieme al direttore artistico Gian Mario Villalta ha presentato il primo grande ospite dell’evento, il professor Vittorino Andreoli accolto da un grande applauso al momento del suo intervento. Ma i partecipanti all’evento culturale di punta della città sono stati ben oltre quelli che hanno trovato una seduta.
Nel cuore della città sorvegliato da Carabinieri e Polizia tutto si è svolto in serenità come da cronoprogramma. Tra i presenti, il questore Luigi Di Ruscio, l’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari, il dottor Alessandro Bais per Fincantieri e il presidente della Fodazione Carigo, Alberto Bergamin. Assente per impegni istituzionali il sindaco Anna Maria Cisint che ha portato il suo saluto attraverso un messaggio video. «L’azione si trasforma in consenso e apre il cuore». Ha esordito così l’assessore Fasan prima di lanciare l’intervento registrato dal sindaco Cisint che ha definito la manifestazione «un impulso alla presentazione di tanti temi e autori di qualità» nella cornice di un centro città totalmente riqualificato.
«Gli studenti delle scuole presenti sono un plus non da poco – sono le parole del sindaco – rappresentano una parte fondamentale del Festival aperto anche ai più piccoli». Non è mancato da parte sua, il riferimento a “Geografie Mare” che permetterà di vivere le emozioni trasmesse dagli autori in mare con la partenza dal punto più a nord del Mediterraneo. Nel ricordare il grande lavoro di squadra svolto da tutta la macchina organizzativa, un pensiero di Cisint è stato rivolto anche alla “Casa di Geografie” che ha sede nell’ex pretura, a dimostrare il fatto che «Geografie non lascia la città».
Definito dall’assessore alla cultura, «un brand culturale monfalconese a tutti gli effetti», l’evento si aggiunge a tutte le altre offerte e iniziative cittadine «guardando a Go!2025 e costituendo parte del rilancio della città». A portare il saluto della Regione, è stato l’assessore Callari che ha riferito di un evento che ricorda l’importanza di «scrivere la terra da difendere e da ricondurre ad una dimensione umana». Brevissimo il curatore artistico Villalta: «Chiunque troverà nel programma almeno qualcosa che gli interessa».
L’intervento di Vittorino Andreoli
«Ritorno in una città che amo» sono state le prime parole dello psichiatra, scrittore e autore del libro “La dittatura del denaro” che è stato presentato per l’occasione. «L’economia è un’attività necessaria al vivere insieme per affrontare le difficoltà tra l’Io e il Super Io». Andreoli traccia così un’analisi del comportamento umano dove l’economia ha una funzione importante e non da demonizzare perché è «il denaro a causare le malattie».
Nel totale rispetto della disciplina economica, il medico mette a confronto due sistemi: l’economia del denaro (genesi dei disturbi) e l’economia del bene (che può condurre fuori dai pericolo). «I normali sono di una noia mortale – ironizza Andreoli – perché parlano solo di denaro che non è più considerato un mezzo, ma un fine. Dà un’interpretazione errata dell’uomo, porta al delirio che fornisce anche un’errata interpretazione del denaro». Poi, i riferimenti a giovani, definiti nel suo volume “i minimalisti”. Quindi l’obiettivo di Andreoli è stato quello di proporre una umanizzazione dei disturbi della mente. «Ciascuno deve adattarsi all’ambiente per esserne protagonista» afferma, in un contesto economico che risponda all’umanesimo.
Andreoli si è concentrato anche sul significato dell’amore che «si fonda sul dono, non sugli acquisti perché non dipende dal denaro». Lo psichiatra ha paragonato il «dare qualcosa di sé» all’essere «denaro indipendenti». Donarsi è il sorriso umano, la simpatia, gentilezza e gratitudine. «Essere bene è la caratteristica dell’esistente – continua l’autore – necessario per poter scambiare l’esistenza singola con gli altri ed evitare deliri di onnipotenza dettati dal potere». L’esistente è quindi del «noi» in un’economia che non è per il denaro, ma per l’uomo dove bisogna «attivare l’economia dei sentimenti senza puntare al risparmio su questo» avendo cura soprattutto degli adolescenti.
Foto Fabio Bergamasco
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