Dal 23 giugno
Al via a San Pier d'Isonzo i lavori per la realizzazione degli orti sociali
Ad aggiudicarsi l'appalto una ditta di Campoformido che ha iniziato i lavori qualche giorno fa. Previsti non solo gli appezzamenti da orto ma anche un'area sgambamento cani.
Partiti i lavori del secondo lotto per la realizzazione degli Orti Sociali a San Pier d’Isonzo. Si tratta del contributo ricevuto dal comune di San Pier d’Isonzo a fine 2019 non solo per la creazione di uno spazio, all’interno di una zona verde di proprietà comunale, da destinarsi a fini sociali e per la coltivazione, a cura di chi ne fosse sprovvisto a casa o per progetti sociali e solidali, di piccoli appezzamenti di terra, ma anche per il recupero dell’ex scuola di Cassegliano.
Concluso, dunque, il primo lotto, ovvero la parte della scuola di Cassegliano, ora l’amministrazione procederà con la parte “agricola”.
I lavori, come conferma l’assessore all’urbanistica Lorenza Martellos, sono iniziati il 23 giugno e vedranno non solo la realizzazione degli orti ma anche di un’area sgambamento cani. A operare è la ditta Udinese Costruzioni Srl di Campoformido per un totale di oltre 73mila euro.
Tre le tipologie di appezzamenti che il comune ha individuato, gli “orti per la libera età”, gli “orti di vicinato” e gli “orti per gli enti” destinati ad altrettante tipologie comunitarie.
Nello specifico, gli “orti per la libera età” riguardano coloro che hanno più di 65 anni d’età e residenti nel comune di San Pier da almeno tre anni e, prioritariamente, essere pensionati, disoccupati o inoccupati, disabili o persone in carico ai servizi sociali. Va detto che chi fa richiesta non deve disporre a nessun titolo di appezzamenti di terreno coltivabile idonei all’uso ortivo ubicati nel territorio comunale. Fondamentale, anche, essere in grado di provvedere direttamente o con l’aiuto di un componente del proprio nucleo familiare alla coltivazione dell’orto assegnato: ciò andrà comprovato da un certificato medico attestante l’idoneità.
Per quanto riguarda, invece, gli “orti di vicinato” basterà essere maggiorenni e con un’età inferiore a 64 anni, essere residenti a San Piero da almeno tre anni ed essere prioritariamente – ma non esclusivamente, ndr – disoccupati, inoccupati, lavoratori in cassa integrazione, lavoratori in mobilità, pensionati, disabili o con persone in carico ai servizi sociali. Anche in questo caso sarà fondamentale non disporre a qualsiasi titolo di appezzamenti di terreno coltivabile e non aver ottenuto da parte di altro componente del nucleo familiare l’assegnazione di un altro orto sociale.
Gli “orti per gli enti”, infine, saranno destinati alle associazioni, riconosciute e non, fondazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, Onlus o altri enti collettivo che perseguano finalità sociali. Fondamentale avere la sede o essere operanti nel territorio del Comune di San Pier d’Isonzo.
L’apposita graduatoria, pubblicata sull’Albo Pretorio del comune sanpierino, prevede appositi punteggi che tengono conto di varie dinamiche quali i componenti del nucleo familiare, minori a carico, disabili o persone seguite dal Servizio Sociale et similia. Per gli enti e associazioni avrà un peso non da poco anche la presentazione di progetti specifici che potranno essere attuati su “temi inerenti alla coltivazione dell’orto sociale, mediante l’approfondimento di aspetti multidisciplinari e il coinvolgimento attivo e diretto dei soggetti iscritti all’associazione”, come ribadito dal bando stesso.
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