Aiutare la vita fin dall'inizio, la storia del Centro salute bambino portata a Gorizia

Aiutare la vita fin dall'inizio, la storia del Centro salute bambino portata a Gorizia

èstoria

Aiutare la vita fin dall'inizio, la storia del Centro salute bambino portata a Gorizia

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 26 Mag 2024
Copertina per Aiutare la vita fin dall'inizio, la storia del Centro salute bambino portata a Gorizia

Associazione senza fini di lucro nata nel 1999 per iniziativa di un gruppo di operatori per l’infanzia, è stata ripercorsa ieri l'esperienza in Mediateca.

Condividi
Tempo di lettura

“Se cambiamo l’inizio della storia, cambiamo tutta la storia”. La filosofia alla base del Centro per la salute del bambino si è agilmente trasformata nel titolo dell’incontro che, ieri sera a Gorizia nella cornice di èStoria, si è svolto nella Mediateca alla presenza di un pubblico la cui esiguità è stata bilanciata dal grande interesse verso le tematiche trattate. Associazione senza fini di lucro nata nel 1999 per iniziativa di un gruppo di operatori per l’infanzia, il Centro opera in Italia e a livello internazionale per diffondere programmi indirizzati alla salute fisica, psicologica e dello sviluppo del bambino con supporto alle competenze genitoriali.

Fra i programmi sostenuti e ricordati da Fabiana Martini, moderatrice dell’incontro, ci sono “Nati per leggere”, “Nati per la musica” e “Un villaggio per crescere”, progetto ideato per contrastare la povertà educativa, pensato per le famiglie con bimbi fra 0 a 6 anni con lo scopo di dare a tutti le stesse possibilità di partenza, indipendentemente dal contesto culturale, economico e sociale di provenienza. In regione sono già operativi due villaggi a Trieste e Palmanova, prossimamente ne aprirà uno a Udine ma si tratta di realtà diffuse in tutto il resto d’Italia.

Barbara Vatta, coordinatrice dei progetti nazionali del Centro, spiega che «Il nostro obiettivo iniziale è provare a fornire i medesimi strumenti all’inizio della storia del singolo individui, con l’aspirazione di cambiare la Storia in senso ampio. In Italia non siamo molto consapevoli dell’importanza dei primi mille giorni di vita di un individuo, fondamentali per lo sviluppo della persona e capaci di condizionare il benessere, la salute, le capacità e l’apprendimento per tutto l’arco della vita. Anzi: alcune ricerche dimostrano che questi mille giorni vanno a influenzare anche la generazione successiva, quindi sono una finestra importante da sfruttare poiché coincide con il periodo di estrema elasticità del cervello e di massima recettività rispetto all’ambiente».

Non è dunque la genetica a influenzare lo sviluppo come si riteneva fino a non molto tempo fa, ma sono l’ambiente culturale e biologico in cui una persona avvia la propria esistenza. Ancora Vatta: «Abbiamo provato a diffondere informazioni e documenti portando nel contempo sul terreno dei progetti che dimostrassero la fondatezza di queste evidenze scientifiche: abbiamo cioè affiancato i genitori per dar loro la possibilità di svolgere bene il loro lavoro, assieme a una comunità educante fornita di beni e servizi, contemporaneamente cercando di integrare i servizi già esistenti che spesso lavorano in modo autistico, senza comunicare fra loro».

«Fra i progetti che abbiamo provato a mettere in campo - rimarca - ci sono i Villaggi per crescere: in Italia ce ne sono circa una ventina, offrono gratuitamente degli spazi a genitori e figli per passare del tempo di qualità insieme con la guida di educatori, praticando una serie di azioni molto semplici come la lettura e il gioco con materiali semplici, o anche effettuando delle esplorazioni della città in cui si vive».

Punto fondamentale di ogni progetto è l’importanza della relazione genitore-figlio, pesantemente messa a rischio dalla tecnologia: sono numerosi i genitori che ancora ignorano l’importanza dei prime mille giorni e che soprattutto sottovalutano l’importanza di rispondere ai segnali emotivi dei bambini, ritenuti il più delle volte sprovvisti di competenze e incapaci di comprendere ciò che ascoltano. Da qui il ruolo fondamentale di “Leggiamo 0-18”, un programma di promozione della lettura finanziato dalla Regione, realizzato con vari partner e diventato oggetto di studio anche da parte di una delegazione giunta lo scorso anno dalla Francia, che vorrebbe esportare questo modello a Lionne.

Punto di forza dell’iniziativa è l’idea di portare i libri e la lettura in tutta la regione, anche in luoghi irraggiungibili: l’anno scorso sono stati consegnati dei libri in Carnia a bordo degli asini, ma a fare da apripista al progetto due anni fa è stata Gorizia con le letture “Su e giù per le scale” che hanno coinvolto il quartiere di Campagnuzza. Far uscire i libri dalle biblioteche e dalle scuole per portarli dai bambini: nelle piazze, nei parchi, negli ambulatori pediatrici, allo scopo di intercettare quei piccoli che non hanno familiarità con la lettura.

Ma tornando ai Villaggi per crescere, questi vanno a coprire i servizi della fascia 0-12 mesi, il momento in cui i genitori sono molto soli e possono subentrare ansia e paura di sbagliare. Compito della Casa per il Bambino è anche quello di svolgere attività di advocacy a livello europeo e nazionale per incrementare gli investimenti sui primi anni ed estendere i congedi per paternità che possono essere un utile ausilio al benessere di tutta la famiglia.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione