L'agguato sulla strada ai nazisti nel '43, Devetachi ricorda 120 partigiani

L'agguato sulla strada ai nazisti nel 1943, Devetachi ricorda 120 partigiani

la cerimonia

L'agguato sulla strada ai nazisti nel 1943, Devetachi ricorda 120 partigiani

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 22 Apr 2023
Copertina per L'agguato sulla strada ai nazisti nel 1943, Devetachi ricorda 120 partigiani

Svelato il nuovo pannello che ricorda l'agguato ai tedeschi, il commando composto da partigiani sloveni, bisiachi e friulani.

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Era il 18 settembre 1943 quando una colonna dell’esercito tedesco stava scendendo dal Vallone a Gorizia, chiamati in rinforzo delle truppe in città contro i movimenti di liberazione. All’altezza di Devetachi, però, circa 120 partigiani aprirono il fuoco verso i militari, in uno degli agguati che ha segnato quel periodo passato alla storia come “la battaglia di Gorizia” combattuta dal Carso a Cormons. A 80 anni da quel giorno, oggi la sezione Anpi Vallone Jamiano ha inaugurato un pannello che ricorda quello scontro, che costò una trentina di morti tra i 200 nazisti presenti e quasi altrettanti fatti prigionieri.

“Oggi non è un momento triste di ricordo - ha spiegato lo storico Aldo Rupel, promotore dell’iniziativa - ma di festa per ricordare il raffrenamento di partigiani che vinsero. Tra loro 80 sloveni e anche molti bisiachi e friulani, tanti lavoravano nei cantieri navali di Monfalcone, altri arrivavano dal Carso e resto del Vallone”. All’epoca, il territorio oggi sotto il comune di Doberdò del Lago era incluso nell’amministrazione di Optaje selo e il tratto dove oggi sorge il monumento ai caduti nella guerra di Liberazione era quello più adatto per preparare un’imboscata. Gli stessi tedeschi erano consci del pericolo.

“In un primo passaggio - ha ricordato ancora Rupel - avevano preso ostaggio Milo dell’osteria (lo storico proprietario del locale dall’altra parte della strada, ndr) e lo avevano messo sul parafango anteriore del primo camion”. In quell’occasione, la colonna non venne attaccata, trovando però proprio in quel punto il fuoco nemico ad attenderli. Tra le file dei partigiani non si contarono perdite, con gli stessi che cercarono di stanare chi era riuscito a scappare proseguendo con il lancio di bombe. Alla fine, riuscirono a ottenere anche un bottino di armi, requisendo alcuni pezzi di artiglieria e due cannoni.

Il pannello è stato così affisso al monumento, inaugurato nel 2019. Alla cerimonia, è intervenuto anche il sindaco Fabio Vizintin, sottolineando l’importanza della memoria soprattutto in vista della ricorrenza del 25 aprile. Presenti anche i labari e componenti della Zzb Nob (Federazione delle associazioni dei combattenti per i valori della lotta di liberazione nazionale della Slovenia). Ad animare la mattinata è stato il coro Skala di Gabria. Tra gli eventi della festa della Liberazione in zona, ci sarà la marcia nel territorio di Savogna: partendo da San Michele alle 8.45, saranno onorati tutti i monumenti ai caduti fino a Rupa, terminando in sagra.

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