Aggressioni a sanitari, Gorizia zero casi ma pronti più controlli

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il vertice

Aggressioni a sanitari, Gorizia zero casi ma pronti più controlli

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 17 Gen 2023
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Riunito stamattina il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, previsti maggiori controlli sui presidi.

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L’ultima aggressione subita da una dottoressa in guardia medica, registrata una settimana fa a Udine, ha riacceso un campanello d’allarme. La sicurezza dei sanitari è un tema caldo da ben prima della pandemia, su cui istituzioni e forze dell’ordine hanno più volte ragionato per la prevenzione. Fortunatamente, nella provincia di Gorizia la situazione non registra episodi di violenza, com’è emerso dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto questa mattina in Prefettura.

Al tavolo ha partecipato anche il vicepresidente della Regione con delega alla sanità, Riccardo Riccardi, dopo essersi seduto nei giorni scorsi a quello del capoluogo friulano. Le prossime tappe saranno Pordenone e Trieste, ma nella città isontina il quadro che emerge non desta particolare preoccupazione. “Al momento - ha commentato a margine dell’incontro - fenomeni di questo genere non si sono presentati. Questo non significa implementare le attività di vigilanza e videosorveglianza, come intendiamo fare”.

Dal canto loro, le forze dell’ordine - rappresentante dai comandanti provinciali di Guardia di finanza e carabinieri, nonché il questore Paolo Gropuzzo - hanno già intensificato la vigilanza. “Proseguiamo in questa direzione - ha rimarcato l’esponente della giunta regionale - avendo idea di poter istituire dei collegamenti diretti con le questure. Dietro a questo, capiremo quali sono le disposizioni che ci arrivano dal ministero degli Interni e della Salute”. L’intenzione sarebbe quella di avviare un servizio sperimentale.

Questo coinvolgerà “strutture molto importanti, come quelle nelle principali città del Paese”. Le Aziende sanitarie, invece, “dovranno implementare l’attività formativa del personale per cercare di determinare migliori condizioni di comunicazione, verso fenomeni che sono figli di diverse ragioni”. Tra queste, c’è un collegamento con gli effetti post-pandemici? “Viviamo una società molto diversa rispetto al passato - evidenzia Riccardi - tutto può aggiungersi rispetto a fenomeni che stiamo vivendo. Bisogna trovare delle soluzioni”.

Se nelle guardie mediche la questura non ha rilevato segnalazioni, è nei pronti soccorso che sono emerse alcune liti scoppiate per lamentele, anziché aggressioni e danneggiamenti. Il centro dell’ospedale di Gorizia, peraltro, sarà interessato da un ampliamento: “Ci vuole un grande lavoro - puntualizza ancora il vicepresidente - per intercettare bisogni che oggi si presentano, almeno per metà, in modo inappropriato all’interno dei pronti soccorsi. Poi bisogna lavorare sulla medicina territoriale, un grande tema nazionale”.

La riunione - presieduta dal viceprefetto vicario, Valeria Gaspari - ha visto anche la presenza di Asugi, con la dottoressa Anna Della Vedova. Gropuzzo ha confermato che i tre punti della provincia - Gorizia, Monfalcone e Grado durante l’estate - sono già stati inseriti come obiettivi sensibili da presidiare, ma nessun caso in particolare porta a maggiori controlli rispetto ad altre situazioni. L’obiettivo è continuare con il servizio di passaggio degli agenti, attraverso la “vigilanza dinamica”, dicendosi anche disponibile a un filo diretto.

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