Aviatori sfrattati dal Duca d'Aosta, addio alla sede di Gorizia dopo 40 anni

Aviatori sfrattati dal Duca d'Aosta, addio alla sede di Gorizia dopo 40 anni

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Aviatori sfrattati dal Duca d'Aosta, addio alla sede di Gorizia dopo 40 anni

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 01 Set 2022
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L'associazione ha liberato i locali, appello per trovare una sede: «Noi buttati fuori».

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L'associazione Arma Aeronautica abbandona la sua storica sede nell'aeroporto Duca d'Aosta di Gorizia. Da 40 anni, infatti, il sodalizio - che festeggerà un secolo l'anno prossimo - aveva casa nella Palazzina 4 dell'area ma ieri mattina, sfidando il cielo grigio, è stata ammainata per l’ultima volta la bandiera tricolore. Una decisione arrivata a seguita della richiesta di Enac di liberare i locali, per un totale di 214 metri quadrati, nell’unico immobile agibile. Insieme ai soci e ai documenti, se ne vanno così anche i cimeli raccolti in tutti questi anni.

Il gruppo si è insediato qui all’inizio degli anni Ottanta, all’epoca insieme ad altre realtà associative, e negli ultimi tempi era rimasto l’unico ancora qui presente. “È una sconfitta per tutti - commenta amareggiato il presidente, Claudio Macrini - ma è la realtà dei fatti. Siamo stati costretti a rimuovere tutti i reperti conservati gelosamente per tanti anni insieme ai cimeli ritrovati anche grazie alle donazioni fatte dai goriziani. Ma, ricordando chi ci ha preceduto e le loro difficoltà ben più gravi, non ci abbattiamo”.

Macrini si dice certo di aver fatto tutti gli sforzi possibili per poter rimanere lì. “Fino al 2001 - racconta - avevamo la concessione tramite la Direzione nazionale dell’aviazione civile, poi evolutasi in Enac. Successivamente, abbiamo richiesto più volte il rilascio di una nuova concessione, siamo arrivati anche a una pre-accettazione ma poi tutto è svanito nel nulla. Dal 2014, noi come altri, abbiamo sottoscritto più volte manifestazioni d’interesse e regolari richieste di subconcessione ma non abbiamo mai ricevuto risposte formali”.

Si è così arrivati alla lettera dell’11 agosto, nella quale l’organo che ha affidato la gestione alla società pubblica Aeroporto Duca d’Aosta ha chiesto definitivamente l’uscita di scena del sodalizio. “Da quando siamo così - rimarca il presidente - abbiamo investito qualcosa come 80mila euro per intervenire sull’immobile”. La sezione goriziana, nel corso della sua storia, si è occupata di tramandare la memoria dell’aeroporto quale sede del IV Stormo Caccia ma anche quello di salvaguardare l’area stessa da tentativi di speculazione edilizia.

Macrini infine ricorda che “l’aeroporto esiste ed è aperto al traffico civile, gli immobili superstiti degli anni Trenta sono tutelati ai sensi del Decreto Urbani, ma ora sarà compito di altri restaurare, sviluppare e migliorare quanto c’è, sperando che eventuali progetti concreti, come la famosa proposta Civiesco, non rimangano nei cassetti mentre altri progetti faraonici con piste in cemento, vengano semplicemente cestinati. Noi, comunque, festeggeremo il prossimo 28 marzo 2023 con i cittadini goriziani a cui esprimiamo il nostro ringraziamento per la comprensione e la vicinanza.”

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